Previsioni Nere Occhio a Kissinger – di R. Farina

Occhio a Kissinger, dice che ad agosto la guerra riesplode: nessuno vuol cedere. Le due parti si stanno riarmando per quella che potrebbe essere la battaglia decisiva in Donbass. Ma ciò che si rischia dopo è lo scontro a colpi di atomiche.
In Italia siamo concentrati sulla guerra tra Cinquestelle governisti e Grillini selvaggi, combattuta con fionde e sassi le cui traiettorie fanno tremare il mondo. Ce ne sarebbe un’altra di guerra, forse minore, e che ormai ha stufato tutti. Il problema è che bisognerebbe scuotersi di dosso la noia, e rendersi conto che i suoi sviluppi potrebbero – condizionale da paura – far deflagrare il mondo degli umani: e allora addio alle splendide battaglie tra Patuanelli e Taverna, tra Pisolo Crimi e altri simpatici saltafossi.

Pubblicato da Libero il 17 VII 2022

Mi approccio al tema con linguaggio vergognosamente leggero. Il fatto è che anche solo ipotizzare il rischio di una possibile deriva nucleare della crisi è considerato terrorismo verbale. Non bisogna cedere all’oscurantismo, e trattarci da bambini che se chiudono gli occhi non vedono il babau, ma ragionare, o almeno provarci.
Anzitutto rendiamoci conto. Il conflitto non è appena tra Russia e Ucraina, ma tra Russia e Nato, anzi tra Putin e Biden. È questione molto banalmente statistica. Sono americane il 90 per cento delle armi fornite a Kiev formalmente a nome della Nato. Per cui – ha spiegato la grande storica dei gulag sovietici Anne Applebaum, che conosce lo spirito russo e la totale perdita di misura dell’aggressione terroristica dello Zar – lo scontro è, dietro la finzione di un’Europa belligerante ma in realtà renitente, tra due super-potenze dotate ciascuna di sei-settemila ordigni arci-devastanti.

[cryout-pullquote align=”left” textalign=”justify” width=”33%”]La condizione militare italiana è oggi, fatte le debite proporzioni, peggiore di quando Mussolini portò l’Italia in guerra. Si è ironizzato a lungo sulle «8 milioni di baionette», oggi non ne abbiamo che 8mila in piena efficienza.[/cryout-pullquote]
La questione è stata sollevata da Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri e dalla concomitante intervista su Fox News di Henri Kissinger, ultranovantenne ex segretario di Stato americano. Se la prima ha normalmente la bocca caricata a balle fluorescenti, stavolta ha assunto un tono singolarmente serio. Quanto al secondo, il vegliardo ha una competenza in guerre fredde e calde come nessuno al mondo, e pur ingobbito dagli anni, conserva una lucidità che ci spaventa.
La Zakharova ha usato la Tass, il canale ufficiale, per avvertire: «Gli Stati Uniti e gli Stati loro alleati stanno baloccandosi sull’orlo di uno scontro militare con Mosca, il che significa che il mondo è carico di tensioni nucleari».
Kissinger ne spiega le ragioni: «È una situazione che ricorda la prima guerra mondiale. Nella quale ambedue le parti durante l’estate rinforzano le rispettive posizioni. Noi abbiamo mandato e manderemo ancora armi americane sofisticate, mentre i russi stanno rinforzando l’esercito sul terreno». Dopo di che cosa succederà? Risposta: «Potremmo vedere due offensive che partono contemporanemente». Chi vince, che perde? «Se la Russia perde potremmo assistere a un’escalation russa. Ma l’America mai e poi mai accetterà che la Russia si tenga i territori che ha conquistato con questa offensiva. Non può perché la Nato sarebbe scossa nelle sue fondamenta”.
Insomma: nessuno dei due, Putin e Biden, può permettersi di perdere o di concedere qualcosa all’altro. Come finirà? Kissinger: «In questo momento sembra esserci uno stallo, ma questo è perché le due parti si stanno riarmando per la battaglia. Essa avverrà non più tardi di agosto, a quel punto bisognerà prendere delle decisioni molto importanti».

Che decisioni importanti possono esserci? Due potenze nucleari nessuna delle quali può permettersi non solo la sconfitta, ma anche di apparire battuta. Vito Corleone direbbe che si va ai materassi. Noi temiamo che se la temperatura salisse ancora, come tutto lascia prevedere, oltre che una valanga paurosa sulla Marmolada dovremo aspettarci, sullo scenario europeo, uno scontro totale, dove ciascuno dei contendenti ha in tasca qualcosa il cui nome non c’è bisogno di enunciare. Osserviamo questo: 1) La Russia accetta tranquillamente di essere considerata uno Stato Canaglia. Usa apertamente il terrorismo. Lontano dai luoghi della battaglia ha sventrato case di una località turistica balneare, Serhiivka. Ha interesse strategico colpire bimbi inermi? Certo. Terrorismo di Stato puro. Uno che fa cosi ha qualche scrupolo a passare oltre le armi convenzionali? 2) L’America, dopo la seconda guerra mondiale, ha scatenato circa 50 conflitti armati. Ne ha vinto solo uno, nel 1983, conquistando Grenada nei Caraibi, un’isola appena più grande dell’Elba, ma a Grenada non è che ci fosse un Napoleone. Eppure da tutte queste guerre è uscita con il dollaro rafforzato e l’industria bellica privata, dove si convoglia il 60 per cento delle risorse statali, rigogliosa. Non promette bene per noi, tutto ciò.
La strategia che i due nemici applicano è oramai abbastanza trasparente. Giocarcela tra loro. Col culo degli ucraini (il linguaggio da caserma è consono) e dei Paesi europei sacrificabilissimi.

Il presidente serbo Alexandar Vucic, che conosce entrambi i galli, dice: «So cosa ci aspetta. Non appena Vladimir Putin avrà svolto il suo lavoro nel Donbass, farà una proposta. E se loro [Usa, NdR] non lo accettano, – e non lo faranno – si scatenerà l’inferno».
E l’Italia? Non siamo messi bene.
a)La condizione militare italiana è oggi, fatte le debite proporzioni, peggiore di quando Mussolini portò l’Italia in guerra. Si è ironizzato a lungo sulle «8 milioni di baionette», oggi non ne abbiamo che 8mila in piena efficienza.
b)La dislocazione sul territorio italiano di armi nucleari – sotto totale controllo Usa – espone l’Italia a un rischio enorme. Noi – come Polonia e Paesi baltici – non abbiamo alcuna capacità di risposta nucleare. Siamo in balia della decisione del Pentagono.
Dalla c alla z) Che Dio ce la mandi buona.

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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2 risposte a Previsioni Nere Occhio a Kissinger – di R. Farina

  1. Antonio Comi scrive:

    Premesso che ormai si è capito alla grande che questa guerra..dapprima silenziosa ed ora evidente..ea iniziata nel 2014 ( con richieste russe…la visita di 3 ministri esteri della UE in Ucraina…senza risultati ..e chissà cos’altro che non conosciamo dai giornali ; si vocifera anche di laboratori biologici ..) sono passati 8 anni ed hanno lasciato la situazione incancrenirsi . Al momento chi mi sembra che non sappia più che pesci prendere è Zelenski ; anche fosse spinto dagli USA…perché lasciar demolire tutta l’Ucraina ? per non lasciare il donbass alla Russia ? Kissinger glielo aveva già suggerito di farlo…e lasciare una fascia intermedia indipendente …ma lui no…accetta i suggerimenti USA sul continuare il conflitto..per riprendersi cosa ? …la terra bruciata che resterà…anche nel Donbass . Ora Putin come TUTTI i capi di stato , nessuno escluso…nemmeno in Vaticano ,ha la delega per scatenare guerre e terrorismo a manciate ovunque, MA non è un fesso ; basta leggersi la sua intervista sull’ultimo numero di LIMES…dove “suggerisce ” un mondo multipolare…con ciò togliendo agli USA e alla Cina l’illusione di essere i SOLI sul Pianeta Terra .
    Questo non giustifica certi i morti di donne e bambini…MA …e le guerre precedenti ?
    Vietnam…Siria …Corea …Kossovo ? Perciò questo è il momento ..più vicino…per tentare una soluzione diplomatica…spingendo Zelenski al tavolo di trattative e costringendolo aprendere atto…che non si tratta più DI UNA RECITA per riviste e quotidiani . Speriamo solo che la Cina intervenga con consapevolezza ; l’hanno lasciata fare con il Tibet nel 50…ma ora è un’altra storia e gli USA non sono più impegnati in Corea….speriamo …e preghiamo bene .

  2. Luciano Faraon scrive:

    In Italia abbiamo il degrado formativo già esistente togliendo il servizio militare obbligatorio consentendo la crescita del degrado sociale.
    Per quanto concerne gli armamenti basti ricordare che nel dopoguerra ci siamo armati con le armi di scarto degli americani.
    Non parliamo degli impianti di comunicazione radio. La frase “ti vedo ma non ti sento nelle esercitazioni di trasmissioni radio all’interno della Caserma Ferrari Orsi di Caserta sono state una realtà.
    Basti ricordare che durante il terremoto del Friuli del 1976 le comunicazioni radio funzionanti erano solo quelle dei radioamatori, compreso il servizio telegrammi per le poste . Da queste esperienze sembrano che le cose siano migliorate ma oggi se dovesse succedere quello che sta avvenendo in Ucrainia non ci sono civili in grado di combattere se non le persone anziane se hanno fatto il servizio miliare in corpi speciali..
    Forse mi sbagli a suo tempo non ho potuto fare il corso AUC perchè era in politica impegnato nel Movimento Giovanile D.C. ed il periodo era quello del tentativo di colpo di stato del generale De Lorenzo….
    Sono stato degradato al corso ACS divenendo alla fine del servizio militare Sergente e non sottotenente. Nel 1966, ero in servizio alla caserma dei Lagunari del Lido di Venezia sono andato a salvare la gente dell’isola di Pellestrina ed i miei commilitoni sono venuti con me anche se il mare del 4 novembre 1966 era molto mosso.
    Come scrive il Generale Piero Laporta, la maggioranza delle persone non ha consapevolezza della gravità della situazione.
    I politici eletti in parlamento dovrebbero avere una preparazione adeguata e non ritengo incostituzionale pretendere che siano almeno laureati e conoscano la Costituzione.
    Non ci servono populisti, ma politici che si ricordino ogni giorno che la sovranità appartiene al popolo e non a chi è arrivato al parlamento confondendolo con una scatola di sardine!! Luciano Faraon Avvocato.

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