Spie cibernetiche arrestate e il cambio di potere negli Usa

Spie presunte. L’ordinanza, grazie alla quale i fratelli Giulio e Francesca Occhiobello sono stati arrestati, incuriosisce più che altro per quanto tace.

Sorvoliamo sul maschilismo col quale si dà per scontato che la mente sia Giulio e non sua sorella Francesca. Forse si presume l’ingegnere nucleare sia necessariamente in possesso d’una professionalità più attagliata a destreggiarsi fra server, banche dati e spyware. Non è necessariamente così, lasciamo tuttavia perdere dedicandoci a ben altri dubbi.
Il documento del Gip fa carico ai due fratelli d’aver operato «a scopo di acquisire indebitamente informazioni, atti e documenti, anche di natura riservata e pertinenti alla sicurezza pubblica, nonché al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno». E il denaro? Anche un investigatore alle prime armi sa che il dolo criminale si distingue per quattro parametri operanti entro un medesimo spazio/tempo: capacità, possibilità, volontà e interesse. L’ordinanza contro gli Occhionero fa chiarezza sui primi tre parametri, mentre nulla dice circa l’interesse criminoso – il denaro e la sua provenienza, per capirsi – grazie al quale i due accusati si sarebbero motivati al crimine e a rischiare la galera. Costoro li si direbbe interessati a intercettare personaggi di medio e alto livello senza un movente monetizzabile. Dire che sia strano è poco.

[cryout-pullquote align=”right” textalign=”justify” width=”33%”]Stefano Parretta, legale Occhionero: «Nessuna spia, aveva server all’estero per motivi di lavoro» [/cryout-pullquote]

Un altro aspetto interessante è la collocazione dei server coi quali hanno operato i due fratelli: tutti negli tati Uniti cioè sotto la giurisdizione della National Security Agency, la quale non fa passare tali comunicazioni se non sono, diciamo così, entro binari predestinati. Se così non fosse, il più scalcagnato dei terroristi dovrebbe temere piu la polizia postale italiana della capacità di prevenzione statunitense. Dobbiamo sentirci lusingati e complimentarci ancora una volta coi nostri apparati di sicurezza?  😆 

[cryout-pullquote align=”left” textalign=”justify” width=”33%”]Pubblicato con altro titolo su La Verità, diretto da M.Belpietro [/cryout-pullquote]

STRANEZZE

Si dirà, sono coincidenze fortuite. D’accordo. Sfugge tuttavia lo scopo d’aver fatto emergere tali intercettazioni, sfugge inoltre l’urgenza di tale emersione. C’era qualcuno in pericolo di vita? Le intercettazioni verso Enav (Società per l’assistenza al volo) non sono sufficienti a rispondere positivamente. C’era un pericolo immediato e irrimediabile per la sicurezza nazionale? Non se ne vedono né i contorni né un minimo di credibile riferimento. Rimane inspiegabile – e speriamo sia chiarito dall’inchiesta – perché la polizia postale e i nostri servizi abbiano svelato l’esistenza dei due Occhionero prima d’aver capito chi li paga e qual è la ragione strategica che muove i mandanti, a tergo delle manovre tattiche dei due. In casi analoghi è infatti normale, individuati gli spioni, tenerli discretamente d’occhio al fine di scoprirne i mandanti e, da quelli, arrivare alla rete più estesa, alle ulteriori cellule impegnate in attività analoghe, per conto degli stessi mandanti. O vogliamo sostenere che gli intercettati siano gli unici obiettivi appetibili in Italia? I mandanti insomma sono stati proprio fortunati: rischiano di rimanere nell’ombra, definitivamente così com’è sempre costantemente accaduto per i grandi misteri italiani a meno che…
Riflettiamo alcuni di questi intercettati appartengono alle aggregazioni politico sociali funzionali a consolidare in Italia il potere proconsolare promanato dai Clinton verso i nostri aggregati politici, militari, finanziari, massonici e (si fa per dire) cattolici. Sono quelle forze che rubano nelle banche, che inquinano la politica, che impediscono le elezioni, che agevolano le immigrazioni incontrollate, che sbandierano la democrazia e la fedeltà all’Ue, che lodano la povertà mentre irradiano malaffare e corruzione.

NELL’OMBRA

Queste aggregazioni operano a man salva perché all’ombra d’un potere politico più alto, più vasto, a tutelarli. È tuttavia un potere, il quale, proprio perché nefasto, deve necessariamente diffidare dei servi della medesima pasta. Quando si fa conto su persone la cui fedeltà ha un prezzo, il problema principale è il loro controllo, secondo l’antica massima «Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io». Un malizioso potrebbe supporre che i mandanti, piuttosto che affidarsi a Dio per controllare i propri amici, abbiano preferito fare conto sui fratelli Occhionero, per tenere d’occhio quei tre o quattro nel mucchio degli intercettati pericolosamente inclini al tradimento del proprio Paese, della propria gente, del proprio credo religioso, dunque inaffidabili in ogni caso. È un’ipotesi, nulla di più, però…
Gente di tal fatta è ben più numerosa di quanto si possa immaginare nonché di ben altro e più pericoloso spessore. Vien quindi da chiedersi se l’operazione non risulterà funzionale, a dispetto delle lodevoli intenzioni degli inquirenti, ad allertare tutti gli altri spioni per ricordare loro che il Grande Cucuzzaro negli Usa è cambiato; occorre quindi mettersi con le spalle al sicuro in Italia come Oltreatlantico, in attesa di vendersi al nuovo padrone. www.pierolaporta.it

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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7 risposte a Spie cibernetiche arrestate e il cambio di potere negli Usa

  1. stefano rolando scrive:

    Sono costretto ad adoperare un aggettivo scandaloso,scusatemi..lo metterò virgolettato.
    E’ormai evidente che la stampa “normale”ci prende in giro sia gonfiando notizie fuorvianti sia sottacendo e minimizzandone altre. Non è stato dato nessun risalto ad esempio all’arresto dell’attentatore di Istambul, vivo,potrebbe parlare?…

    • Piero Laporta scrive:

      La vicenda di Istanbul è stata messa in ombra dal terremoto. Non di meno la tendenza a mascherare la verità c’è, eccome; questa volta l’hanno trasferita a nascondere l’incapacità della protezione civile.

  2. foibar scrive:

    probabilmente qualcuno, ansioso, dall’altra parte comincia a lanciare bordate al sistema “democratico”

  3. Oscar scrive:

    Non può essere sfuggito a nessuno che, sempre più di frequente, determinate notizie riguardanti big della politica saltano fuori nei momenti più – diciamo – opportuni. Ci potrà essere una qualche analogia con l’esistenza di confezionatori di dossier di professione? Qualche anno fa, un soggetto di cui non ricordo il nome, che lavorava ufficialmente come spione per i nostri organi di polizia, si scoprì che – mi sembra in Sicilia – disponeva di un gigantesco archivio personale. Si gridò allo scandalo. Si parlò di una violazione della privacy senza precedenti. Dopo due giorni fu tutto dimenticato. Piero, ricordi l’episodio? Ricordi il nome dell’individuo? Lo scandalo Consip di pochi giorni fa, riguardava il più consistente appalto d’Europa. Coinvolgeva il ministro Lotti, un paio di generali e altri. … Ne hai sentito più parlare? Qualcuno pensa che si possa ancora minimizzare qualcosa in questo paese?

  4. alessandro gentili scrive:

    Di questa indagine ci stanno raccontando molto, cosi tanto e troppo che non si puo’ non pensare alle solite bufale. Questa storia della Cia e delle intercettazioni delle email non finisce piu’. Il fatto e’ che la Cia non e’ piu’ una cosa seria. I fratelli”diabolici” sono due cretini che millantano a destra e a manca. Il poliziotto della stradale di Salerno massone: ma per piacere! Ma che massoneria e’? Il carabiniere che fa verifiche sullo Sdi: ma che spionaggio? Questi sono solo cretini.

  5. sigmund scrive:

    Sbaglierò ma l’intera operazione, a mio modesto avviso, ha tutta l’aria di essere un tentativo di distogliere l’attenzione dalla questione delle banche in affanno, da chi le ha ridotte in quello stato e dai nomi dei maggiori debitori insolventi.

    I personaggi spiati sembrano davvero troppi e tutti nomi capaci di mettere in ombra tutto il resto: massoneria, Monti, Draghi, Renzi, curia, politici. … ma forse è solo una dietrologia senza costrutto.

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