Quanti Andreas Guenter Lubitz in Lufthansa?

LufthansaAndreas Guenter Lubitz, pilota Lufthansa, ha ucciso 150 persone. Perché Lufthansa non lascia a terra i piloti tutt’ora non controllati?

«Germania, bravissima a mettere ordine» secondo Karl Kraus «in casa altrui.» Non solo in economia, si direbbe. Andreas Guenter Lubitz, il pilota suicidatosi ai comandi del suo Airbus, aveva perso il 30% della vista, era in cura da uno psichiatra e prendeva antidepressivi. Lufthansa sostiene che non può conoscere tutte le malattie e la situazione clinica dei propri dipendenti. Davvero? Basterebbe applicare ai piloti tedeschi controlli sanitari assidui quanto quelli previsti dalla legge federale per la prostituzione.
All’indomani dell’incidente la Bild-Zeitung, quotidiano tedesco, sciovinista come un caporale delle SS, andava sostenendo che «gran parte del piloti che soffrono di disagi depressivi nasconde la patologia alle compagnie o alle autorità aeree». Per il quotidiano, quello di Lubitz non è un caso isolato: come risulta dallo studio del 2013, condotto da Anthony Evans, direttore del dipartimento di medicina dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), più della metà dei piloti che soffrono di forme depressive; circa il 60%, non lo comunica e decide di continuare a volare. Lo studio, condotto su 1.200 persone, è frutto d’una lunga analisi, con dati raccolti tra il 1997 e il 2001.
Non è quindi solo l’aviazione civile tedesca ad avere magagne? Interessante, peccato che Bild-Zeitung ometta di ricordare che la maggior parte di quei piloti malati sono tedeschi. Lufthansa non si è accorta di nulla?
Lufthansa controllò Lubitz sei volte coi suoi medici dopo il 2009, anno in cui riprese a volare dopo la cura per depressione. Il giornale Die Welt puntualizza:“Lufthansa era obbligata a comunicare i casi considerati gravi, tra cui le depressioni, in seguito alla legge del 2013″.
Andreas Guenter Lubitz aveva perso il 30% della vista, era in cura da uno psichiatra e prendeva antidepressivi. Lufthansa sapeva però oggi sostiene che non può conoscere tutte le malattie e la situazione clinica dei propri dipendenti.  Helmut Polksdorf, portavoce della compagnia tedesca spiega: «Lufthansa non ha informazioni sulle eventuali malattie che colpiscono i suoi dipendenti. Nel caso dei piloti, abbiamo certificati di idoneità, di non idoneità o di idoneità con riserva al volo. L’idoneità al volo viene verificata e certificata ogni anno dai medici specializzati di un’istituzione federale.» Interessante, davvero: Andreas Guenter Lubitz era pienamente idoneo. 
Vien dunque da chiedersi come mai la legge federale tedesca imponga controlli sanitari obbligatori per le prostitute, inibendone l’attività in caso di malattie, mentre non adotta le medesime cautele per i piloti ciechi e depressi. È ancora più curiosa la timidezza con la quale la UE – nonostante sia stata beffata dalla Germania – non adotti le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza dei passeggeri. I piloti tedeschi non sottoposti ai controlli psicosanitari dovrebbero essere fermati immediatamente; la questione tuttavia non sembra interessare la UE e neppure il nostro governo. Se quanto accadde a Lufthansa fosse successo ad Alitalia, sarebbe stato lo stesso? 

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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2 risposte a Quanti Andreas Guenter Lubitz in Lufthansa?

  1. Enrico scrive:

    Faccio una battuta: in Germania si può andare a prostitute tranquilli ma è meglio volare con Alitalia.
    Scherzi a parte, al di là delle giustificazioni infelici, si può essere certi che Lufthansa si imporrà dei controlli molto più stringenti sullo stato mentale dei propri piloti. Questo però non potrà mai impedire con assoluta certezza che prima o poi qualche mente perversa porti a compimento “il sogno perverso” di imitare Lubitz.

    Resta da vedere come la metterà Lufthansa con i rimborsi miliardari, l’inevitabile danno di immagine ed il probabile dissesto finanziario che ne seguirà. La TWA e la Pan American sono a suo tempo fallite proprio in seguito a disastri aerei.

  2. Matteo Bottalico scrive:

    Grazie per aver ripreso ad inviarmi gli articoli, avevo perso tue notizie.

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