Poteri Forti, di C.Brumat

poteri fortiPoteri Forti, se ne parla spesso e a sproposito. Una lucida sintesi di Carlo Brumat.

Con questo articolo Carlo Brumat[i] comincia la collaborazione con OLN. Gliene siamo moto grati. 

Poteri Forti

The Powers that be

ll potere si è sempre avvalso del segreto.

Power has always made use of secrecy.

«Per quanto riguarda il Governo, in ambo i casi in cui le cose sono considerate segrete, questo è perché la conoscenza è segreta e nascosta; alcune cose sono segrete perché difficili da sapersi, altre perché inidonee a essere enunciate.» Francis Bacon
I triplici “arcana imperii” – segreti del potere – devono essere mantenuti segreti perché preservano la “vis imperii” e gli conferiscono un’aura utile ad accrescerlo (come gli arcana ecclesiae per la chiesa). Essi comprendono :
– quanto è segreto
– il principio stesso della segretezza
– i metodi per mantenere la segretezza.
È presumibile che, come sempre nella storia, la segretezza s’accompagni alla paranoia. È peraltro vantaggioso, per la buona coscienza delle élite, poter tenere il segreto perfino con se stessi. Fortunatamente per loro è problematico conoscere se stessi (come insegnava Socrate) a causa delle barriere (e.g. dissonanza cognitiva, razionalizzazioni, “malafede sartriana”) e della molteplicità delle personalità umane.
L’omertà deve ovviamente essere rispettata da tutti i membri delle élite, proprio come nella mafia. Chi svela va incontro a seri pericoli.
«Se tu sveli ciò che facciamo, se informi i concittadini di quanto segretamente facciamo, noi ti distruggeremo». A questo servono le frequenti incriminazioni di quanti, dall’interno delle strutture di potere, denunciano (alle autorità competenti o all’opinione pubblica) gli illeciti ivi commessi. «Minacciare i giornalisti, criminalizzarne l´attività, serve a creare un clima di paura affinché nessuno s’azzardi a portare i potenti davanti alla giustizia». (Glenn Greenwald)
Poiché i membri delle élite sono omertosi, non si può evidentemente sapere come esattamente vadano le cose.
Chiunque essi siano e comunque operino, qualcosa tuttavia sappiamo[ii]. (vds. Facebook):
– vige la “legge ferrea dell’oligarchia” (R. Michels)[iii]: le elite hanno potere di simulazione e dissimulazione, di cooptazione, di manipolazione dell´opinione pubblica, di corruzione di politici e di giornalisti (Udo Ulfkotte[iv]) per truccare le regole del gioco democratico a favore di ricchi e potenti, minacciando e persino uccidendo;
– calunnia, corruzione, ricatto, sono le “3B” (Bullshit, Bribery, Blackmail) ovvero l’acronimo M.I.C.E. (Money, Ideology, Compromise, Ego) della CIA:  Denaro, Ideologia, Compromissione (ricatto), Ego.

«Concerning Government, it is a part of knowledge secret and retired, in both these respects in which things are deemed secret; for some things are secret because they are hard to know, and some because they are not fit to utter.» Francis Bacon
The threefold “arcana imperii” –  secrets of rule – ought to be kept secret because they preserve the “vis imperii” and impart a useful, power-enhancing aura (like the arcana ecclesiae of the church). They comprise:
– the things kept secret,
– the principle of secrecy itself
– the methods by which secrecy is pursued.
It can be surmised that, as always in history, paranoia is attendant on secrecy. It helps élite members that one can even keep secrets from oneself for we have multiple selves (Freud) and, as Socrates implied, knowing oneself is highly problematic, given the barriers (e.g. cognitive dissonance, rationalizations, bad faith) to self-knowledge.
The code of silence (omertà) must of course be respected by all élite members, just like in the mafia. Snitches are dealt with harshly.
 «If you expose what it is that we’re doing, if you inform your fellow citizens about all the things that we’re doing in the dark, we will destroy you.» This is what their spate of prosecutions of whistleblowers have been about. «It’s what trying to threaten journalists, to criminalize what they do, is about. It’s to create a climate of fear, so that nobody will bring accountability to them». (Glenn Greenwald)
The “Elite” being secretive, it is of course impossible to know what the real story is.
However, whoever they are and however they operate, we do know a few things:
– the “Iron Law of Oligarchy” (R. Michels) holds true: élites exist that have power (to win over and assimilate into their group, pull the wool over the eyes, bribe, rig the rules through control of politicians, threaten, even murder as a last resort); – the 3 B´s (Bullshit, Bribery, Blackmail) or M.I.C.E. (CIA acronym): Money, Ideology, Compromise, Ego.

[i] Carlo Brumat, nato a Torino, dove si è laureato in Fisica, è emigrato negli Stati Uniti nel 1961. Ricercatore e analista finanziario nel venture capital per imprese tecnologiche, è stato poi ricercatore presso il Western Management Science Institute dell’Università di California a Los Angeles (UCLA) ed è Ph.D. in Ricerca Operativa. Nel 1973 è tornato in Europa come professore di Ricerca Operativa all’Istituto Europeo di Amministrazione (INSEAD) di Fontainebleau, occupandosi scenario planning con particolare riferimento alla tecnologia. Ê stato consulente di aziende come SHELL, EDF, OLIVETTI, STET, ALENIA, FINMECCANICA e PETROLEOS DE VENEZUELA e ha tenuto numerosi corsi e conferenze in Europa, Nord e Sud America e Asia. Agli inizi del 1993, si è trasferito a Monterrey (Messico) per fondarvi DUXX-Graduate School of Business Leadership di cui è stato Decano per un decennio. È Vice-Presidente per la ricerca dell´Institut de Locarn in Bretagna.

[ii] Bilderberg People: Elite Power and Consensus in World Affairs,  by Ian Richardson, Andrew Kakabadse, Nada Kakabadse – Routledge 1st edition July 14, 2011

[iii] Michels, Robert. 1915. Political Parties: A Sociological Study of the Oligarchical Tendencies of Modern Democracy. Translated into English by Eden Paul and Cedar Paul. New York: The Free Press. From the 1911 German source

[iv] Udo Ulfkotte (Lippstadt, 20 gennaio 1960) giornalista tedesco del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), autore di Giornalisti comprati – come i politici, l’intelligence e l’alta finanza controllano i mass media della Germania, Rottenburg am Neckar, Kopp Verlag, 2014 (Gekaufte Journalisten — Wie Politiker, Geheimdienste und Hochfinanz Deutschlands Massenmedien lenken, Rottenburg am Neckar, Kopp Verlag, 2014)

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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6 risposte a Poteri Forti, di C.Brumat

  1. Federico Dezzani scrive:

    Che la storia la facciano le élite lo sanno anche i sassi e l’ha scritto a chiare lettere Gaetano Mosca un secolo fa. Che le élite siano compatte ed abbiano segreti è assodato, io però non sto a perdere troppo tempo con camarille esoteriche… i fondamentali economici e militari valgono più tutti i segreti e delle massonerie varie….vedi i disastri in Vietnam, Iraq, UE, etc. etc. etc.
    Mario Monti finirà nel cesso della storia, pur essendo stati ai vertici della massoneria globalista.

  2. Federico Dezzani scrive:

    Se il segreto si trasforma in azione, a posteriore è conoscibile dall’analisi dei fatti: se sciogli la matassa dei fatti, conosci i prossimi segreti prima ancora che siano concepiti.

  3. Truman Burbank scrive:

    Vuote tautologie echeggiano negli slogan riportati. In esse si identifica il potere con le elites nascoste ed in base a questo assunto di dimostra che il potere è quello delle elites nascoste.
    Su Michels vale la pena di leggere Gramsci, il quale in sostanza (questa è una sintesi mia) rilevava molto fumo e poco arrosto. Ho messo qualche riferimento nella voce su Michels in wikipedia.

    Per il resto c’è l’errore sostanziale di pensare che la forma del potere sia una sola, quando il potere assume tante forme quanto l’acqua. E’ facile in queste molteplici varianti ritrovare contrapposizioni, per esempio Machiavelli trovava la contrapposizione tra il potere della volpe e quello del leone. Weber trovava una distinzione ancora più interessante tra il potere che viene imposto con la forza e quello che invece viene riconosciuto come autorità (meritevole di rispetto direi io).

    • Piero Laporta scrive:

      Non credo che Brumat abbia necessità della mia difesa. Mi pare tuttavia che il sintetico articolo concerna il segreto di cui è circonfuso il potere e non il potere in sé. Inoltre vi si tratta di élite e non di “èlite nascoste” (massoneria? 🙂 )

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