Lutero in affitto alla Chiesa acefala

martin-luteroLutero commemorato dal vicario di Cristo. Un altro azzardo? Un colpo alla botte della NATO dopo quella al cerchio di Putin? 

La commemorazione di Lutero avverrà a Lund, il prossimo 31 ottobre[1], presente Bergoglio, col vescovo presidente della Federazione Luterana Mondiale, Munib A. Younan, e il suo segretario generale, il rev. Martin Junge.
Il cardinale Kurt Koch dal 2010 è succeduto a Walter Kasper alla guida del dicastero che cura i rapporti con le altre Chiese cristiane. A proposito delle aperture di Francesco alle altre confessioni, ha detto: «Tutti possiamo collaborare per far sì che non si usi più il nome di Dio per giustificare violenze e soprusi. Ma il disarmo, come il pontificato di Francesco insegna, deve iniziare dalle parole, perché la violenza fisica inizia sempre prima, nei cuori».
Nel 2011, appena investito della responsabilità del Dicastero, Koch si espresse con nitida chiarezza contro quanti contestano la santa Messa come “sacrificio”. Uno dei punti di tangenza più pericolosi fra cattolici e protestanti, tale da sfaldare l’ortodossia eucaristica, fonda su quanti, cosiddetti “cattolici progressisti”, sostengono più o meno apertamente che la Messa come “sacrificio della Croce” sia un orrore e un’idolatria, proprio quanto sostiene Martin Lutero.
Vista la presenza del cardinale Koch, dovremmo dunque supporre che Bergoglio sarà in buone mani durante la sua permanenza in Svezia. Ma Koch sarà presente? Voci insistenti lo escluderebbero, è tuttavia presto per preoccuparsene. Vi sono altri aspetti che già devono essere tenuti d’occhio.

Con Lutero, quale comunione?

[cryout-pullquote align=”left” textalign=”justify” width=”33%”]Se vi sarà una sia pur tenue giustificazione dello scisma e dell’eresia di Lutero, significherà che il papa affitta Lutero, cedendo alla tentazione mondana di rimediare con una manovra del Potere alla voragine apertasi con l’eresia di Lutero fra il nord e il sud dell’Europa.[/cryout-pullquote]

È vero, come afferma Koch, che bisogna disarmare innanzi tutto le parole, per arrivare alla pace. Occorre tuttavia che le parole siano nitide e non si prestino a equivoci.
La Chiesa di Svezia, con l’arcivescovo Antje Jackelén, auspica che l’appuntamento di ottobre “contribuisca all’unità dei cristiani” in tutto il mondo.
Il vescovo di Stoccolma, Anders Arborelius, coltiva la speranza che l’incontro del 31 ottobre “aiuti a guardare al futuro in modo tale da essere testimoni di Gesù Cristo e del Suo Vangelo”.
La commemorazione ecumenica, spiega il comunicato congiunto del Vaticano e della Federazione Luterana Mondiale, si inquadra nel documento del 2013 “From Conflict to Communion – Dal conflitto alla comunione”[2], il “primo tentativo” delle comunità luterane e cattoliche di descrivere insieme, a livello internazionale, la storia della Riforma e delle sue intenzioni. La Preghiera Comune al centro della celebrazione si fonda in particolare sul documento “From Conflict to Communion: Lutheran-Catholic Common Commemoration of the Reformation in 2017 – Dal conflitto alla comunione: commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma nel 2017” e presenta i temi del rendimento di grazie, del pentimento e dell’impegno alla testimonianza comune, “al fine – aggiunge il comunicato – di esprimere i doni della Riforma e chiedere perdono per le divisioni seguite alle dispute teologiche”.
“Comunione” non è dunque l’Eucarestia cattolica ma una vaga convergenza di obiettivi fra cattolici e protestanti, per essere, in maniera non meglio specificata, “testimoni di Gesù Cristo e del Suo Vangelo”.
È un po’ stiracchiata, ma ci può stare. Non si può tuttavia nascondere che c’è una contrapposizione dogmatica coi protestanti che non è circoscrivibile alle “divisioni seguite alle dispute teologiche”. Non si serve il Vangelo nascondendosi la verità. Si direbbe, dalle espressioni usate nella dichiarazione congiunta, che ai tempi dello scisma da parte cattolica vi fu propensione alla litigiosità, alle “dispute teologiche”.
Non è questo il luogo per aprire, a nostra volta, una disputa teologica. Possiamo però esaminare le conseguenze storiche e gli antecedenti per comprendere che cosa è in gioco. Cominciamo a intenderci sul termine “riforma”[3], anzi “riforma cattolica”.

La Riforma e la Civiltà sono cattoliche, non di Lutero

Taluni attribuiscono al protestantesimo un prerequisito nobile, come fosse la madre delle libertà democratiche nate dal suo coniugio con l’Illuminismo. Per gabellare l’impostura, si nasconde che la vera e prima “riforma” fu cattolica. La sua conduzione a buon fine fu stimolata dallo scisma luterano, ma quando già molti pontefici del XV secolo (Pio II, Sisto IV, Alessandro VI, per esempio) avevano iniziato una riforma della Curia Romana e della Chiesa in generale. Non ebbero grandi successi, è vero. I fallimenti gettarono però un seme che germogliò dal basso, attraverso l’autoriforma dei fedeli. In tempi in cui le comunicazioni erano quello che sappiamo, fu davvero straordinario.
Gli artefici della riforma furono gli Ordini Mendicanti, ripristinando la severità della regola nei conventi e, essendo essi grandi curatori di anime, operando sui fedeli coi loro grandi predicatori.
L’Ordine dei Francescani dette Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca; Francesco di Paola fondò i Minimi. La Congregazione domenicana di S. Marco dette Antonino da Firenze e il Savonarola. L’elenco degli ordini e dei loro frutti, in Italia e in Europa, potrebbe riempire molte pagine[4].
All’inaugurazione del V Concilio Lateranense, il generale agostiniano Egidio da Viterbo sostenne (Homines per sacra immutari fas est, non sacra per homines): «Gli uomini devono essere trasformati dalla religione, non la religione dagli uomini.»
L’autosantificazione e l’apostolato furono i principi basilari propalati dagli Ordini, con successo a dispetto delle guerre incessanti e della miseria dilagante.
Paolo IV diede decisivo impulso alla riforma nella Curia romana. Il collegio dei cardinali fu arricchito di insigni personalità e la prassi delle dispense fu più rigidamente regolata. Si procedette severamente contro gli apostati degli Ordini religiosi e gli oltraggi alla religione.
La reazione al regime del Carafa sotto Pio IV non mise più in pericolo la vittoria delle idee di riforma. Pio IV continuò le direttive di Paolo III, convocando nel 1561-63 per la terza volta il Concilio di Trento.
La volontà di riformare fu quindi testimoniata dalla sanzione di Pio IV[5] dei decreti del Concilio di Trento senza mutamenti (bolla Benedictus Deus del 26 gennaio 1564). Egli insediò anche una commissione cardinalizia, incaricata di vegliare sulle esecuzioni dei decreti stessi, dandone l’interpretazione canonica nei casi dubbi. Il nipote del pontefice, un gigante come Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, fu esempio di vescovo riformatore e fornì, coi decreti sinodali provinciali di Milano del 1565 e 1569, l’applicazione pratica dei decreti di Trento ai bisogni concreti delle diocesi. L’esempio vivente del Borromeo non fu meno importante ai fini della Riforma, dei decreti stessi. Questo dovrebbe essere tenuto a mente anche oggi.

La leggenda nera per nascondere il ruolo di Lutero

Di fronte a questo sforzo gigantesco, prolungatosi per tre secoli, che ha illuminato la civiltà e il mondo, adesso ci si deve confrontare con teologi da strapazzo, frati avvinazzati e vescovi narcisisti per sentirsi dire che è tutto da rifare, tutti costoro accomunati nel cancellare la geniale intuizione di Egidio da Viterbo: «Gli uomini devono essere trasformati dalla religione, non la religione dagli uomini
La strada maestra per rinnegare la storia della chiesa cattolica è la “leggenda nera”, la calunnia ripetuta in tutte le salse, da ultimo quella televisiva è la più sapida. Un metodo applicato rozzamente ma con successo anche a S. S. Pio XII (leggi qui). Più recentemente si sono raffinati.
Papa Benedetto XVI su Twitter! Cinguettavano i media. «E sai la novità» commentò Franco Cardini su Avvenire[6] «Fu Pio II a interessarsi a quella diavoleria della stampa ideata da Johann Gutenberg, mentre gli illuminati principi del Rinascimento la ritenevano una schifezza e il duca d’Urbino vietava a quei libracci unti d’inchiostro su carta di stracci l’ingresso nella sua aulica biblioteca tutta oro e pergamena.
Fu Innocenzo VIII a dar fiducia a quel matto di marinaio genovese che credeva possibile navigare per l’oceano. Fu Leone XIII ad accettare di farsi riprendere da quei bei tipi dei fratelli Lumière per la loro bizzarra invenzione delle forze in movimento. Fu Pio XI ad aprire una Radio Vaticana quando ancora i messaggi via etere erano sperimentali. Ma anche altri protagonisti della storia non hanno scherzato. Prendete il re d’Inghilterra. Enrico VIII, abilissimo nel far credere al mondo con i pamphlets dei suoi “intellettuali organici” di aver introdotto la Riforma nel suo Paese per il bene della Chiesa e non per i suoi interessi politico-economici.
Sua figlia Elisabetta I fu geniale nell’inventare in un sol colpo due «Leggende nere» destinate a durare nel tempo: quella contro la Spagna cattolica rea di ogni infamia e quella contro il papato eterno nemico di qualunque verità e libertà. I protestanti hanno bruciato molte più streghe dei cattolici ma ancora oggi nelle nostre scuole si continua a insegnare che uniche e responsabili di quei massacri furono la Chiesa e l’Inquisizione. Nel nome del “no popery”, la «spapizzazione», Cromwell massacrò scozzesi e irlandesi: eppure oggi sono in molti a pensare che quel bieco tiranno fosse solo un innocuo filosofo sensista…»
Nessuno, mentre le manovre inglesi per colonizzare l’Italia affiorano e incuriosiscono, nessuno oggi si chiede quanto abbia pesato l’ostilità verso la Chiesa cattolica di vasti settori del notabilato inglese e tedesco, di fede non cattolica. E quanti complici allignino all’interno delle Sacre Mura.

Verso il 31 ottobre, verso Lutero o con Lutero?

La Chiesa va a Lund. Se vi si reca per dialogare, come usa comunemente dire, passi, a patto di non assistere a ulteriori sbracamenti, analoghi a quelli già inflittici negli incontri con altre comunità non cattoliche.
La Chiesa cattolica col Concilio Vaticano II ha pagato un prezzo altissimo, illudendosi che il dialogo potesse fungere da conversione. Non si può tuttavia erigere un muro e la sfida della comunicazione globale è tale da non consentirlo.
Andare a Lund può quindi significare la ricerca di quella simmetria col patriarca Kirill che – come abbiamo evidenziato altrove (leggi qui) – oggi è impossibile, a causa del vuoto politico alla spalle di Francesco, sia in Italia sia in Europa, mentre la Russia è compattamente unita dietro il suo Patriarca. Intendiamoci, quel vuoto politico è diretta conseguenza delle condotte di quelle gerarchie e di quei chierici più affini al modo di porsi di Bergoglio.
lutero in affitto-1Guai se il pellegrinaggio a Lund fosse benedetto solo dal quartier generale della NATO, in forza d’un accordo non scritto né ufficiale, in conseguenza del quale Francesco si presterebbe a rafforzare l’Alleanza atlantica, gettando un ponte tanto traballante quanto ingannevole fra cattolici e protestanti. Se vi sarà una sia pur tenue giustificazione dello scisma e dell’eresia di Lutero, significherà che il papa affitta Lutero, cedendo alla tentazione mondana di rimediare con una manovra del Potere alla voragine dell’eresia apertasi fra il nord e il sud dell’Europa.
Non entreremo in dispute teologiche, non ne siamo in grado e non ci appassionano.
Dobbiamo tuttavia tenere fermamente presente che l’esito dell’eresia – sopprimendo la gerarchia ecclesiastica e negando qualsiasi autorità al papa – ha obbligato Lutero a convivere convenientemente “con” e “per” lo Stato, affidando la sua chiesa al Principe. In parallelo, anche la chiesa cattolica tedesca ha subito un processo di omologazione statale, da tempo riverberando al di là delle Sacre Mura i desiderata di frau Merkel e dei suoi predecessori.
Intendiamoci, è una manovra che non porta solo disgrazie. Un parroco tedesco ha uno stipendio dallo Stato di oltre 4mila euro mensili; un vescovo il venti per cento in più. La diocesi di Colonia ha liquidità per 500miliardi di euro, cioè quanto molti Stati europei sognerebbero di possedere. Peccato che ciò sia stato dimenticato nel corso degli innumerevoli richiami alla povertà per i poveri parroci italiani. Ancor più dimenticato dai dotti scribacchini al servizio della National Intelligence Agency che discettano sulle ricchezze del Vaticano e tirano la volata a Bergoglio.
Difficile in queste condizioni comprendere dove finisca l’interesse dello Stato tedesco e dove inizi quello dei prelati germanici – sia cattolici sia protestanti. Sotto la fosca convergenza di questi interessi è passata l’abdicazione di S.S. Benedetto XVI, prima di tutto grande pontefice e, solo a molta distanza, tedesco.
C’è palesemente un governo dello Stato tedesco sulla Chiesa. Vale a dire che si ha una chiesa protestante di Stato. Questo non sembra eccitare gli altrimenti sensibili difensori dell’autonomia dello Stato dalla Chiesa cattolica. Forse una preminenza protestante in Europa è più rassicurante? Dopo il 1945 sarebbe stato opportuno farne memoria. 
Questo era infatti perfettamente evidente – e fu colpevolmente trascurato – nel corso del Concilio Vaticano II. Il nazismo non avrebbe potuto attecchire così rapidamente e così profondamente senza la passività dei protestanti.
Questo era già altrettanto evidente mentre il Concilio si apriva – se solo si allungava lo sguardo al di là del Muro di Berlino – nelle relazioni fra protestanti e regime di Pankov.
La vocazione luterana al collaborazionismo con l’Imperatore potrebbe tornare molto utile a quanti vagheggiano governi mondiali e annacquamenti della dottrina cattolica a favore d’un Potere tentacolarmente irradiato fin dentro le camere da letto delle famiglie.
È bene non dimenticare tutto questo il 31 Ottobre, perché ci sono limiti insuperabili e non basterebbe Cuba a farlo dimenticare.
Chiunque venga o sia in Europa è bene che ricordi quanto Harry Lime (Orson Welles) dice a Joseph Cotten nel film “Il Terzo Uomo”: «In Italia sotto i Borgia, per trent’anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos’hanno prodotto? Gli orologi a cucù.» Dell’Argentina si potrebbe dire ben peggio ed è saggio avere l’umiltà di tenerlo a mente, perché la Germania è ben peggio che la Svizzera, ce lo ha insegnato nei secoli e ce lo sta insegnando tuttora. La cerimonia è in Svezia ma la regia vorrà essere e operare da a Berlino. Bergoglio lo rammenti.

[1] Il 31 Ottobre è il giorno di S. Alfonso Rodriguez, un gesuita nato a Segovia il 25 luglio 1533 e deceduto il 30 ottobre del 1617, cioè nel pieno della Riforma cattolica. Riferisce il Calendario Romano che la fama della sua santità e i carismi di cui Dio l’aveva dotato (visioni, preveggenza, miracoli) avevano attratto alla scuola dell’umile frate, che aveva dovuto interrompere gli studi universitari per scarso profitto (come Bergoglio), un folto gruppo di discepoli, fra i quali il futuro grande missionario, S. Pietro Claver, studente di filosofia, del quale aveva previsto la vasta attività apostolica.

[2] Così si espresse Francesco il 21 ottobre 2013, all’indirizzo dei Luterani e dei membri della Commissione per l’Unità luterano-cattolica: «Mi sembra davvero importante per tutti lo sforzo di confrontarsi in dialogo sulla realtà storica della Riforma, sulle sue conseguenze e sulle risposte che ad essa vennero date  […] Quest’anno, come risultato del dialogo teologico, che compie ormai cinquant’anni, e in vista della commemorazione del quinto centenario della Riforma, è stato pubblicato il testo della Commissione per l’Unità luterano-cattolica, dal significativo titolo: “Dal conflitto alla comunione. L’interpretazione luterano-cattolica della Riforma nel 2017”. Mi sembra davvero importante per tutti lo sforzo di confrontarsi in dialogo sulla realtà storica della Riforma, sulle sue conseguenze e sulle risposte che ad essa vennero date. Cattolici e luterani possono chiedere perdono per il male arrecato gli uni agli altri e per le colpe commesse davanti a Dio, e insieme gioire per la nostalgia di unità che il Signore ha risvegliato nei nostri cuori, e che ci fa guardare avanti con uno sguardo di speranza.»

[3] vds. “Riforma” in Enciclopedia Cattolica, ed.1954

[4] La riforma cattolica fiorì nella Spagna dallo slancio di tutto il popolo, che aveva combattuto vittoriosamente per la liberazione del paese dai Mori, conquistando Granata sotto Ferdinando e Isabella. A Valladolid, ad Alcala e Salamanca fiorirono gli studi religiosi e vi uscirono i grandi teologi, che la Spagna inviò a Trento. In quella celestiale temperie si ebbe la conversione – ben nota a Bergoglio – del gentiluomo basco, Ignazio de Loyola. I suoi Exercitia Spiritualia e, più tardi la costituzione della Compagnia di Gesù dettero il più grande impulso alla Riforma cattolica.

[5] I successori di Pio IV (Pio V e Gregorio XIII) curarono inflessibilmente l’effettuazione della riforma, applicando fedelmente i decreti di Trento. Sorsero i seminari, primo fra tutti quello di Rieti nel 1564, seguito dal Seminarium Romanum nel 1565. Nel 1584 sorse il Collegium Romanum, università centrale dei Gesuiti. I nunzi apostolici curarono sempre più, accanto ai loro compiti diplomatici, l’incremento della riforma, il loro numero fu accresciuto, le nunziature di Colonia, Bruxelles e Graz ne furono conseguenza, coi nunzi straordinari nella Germania del sud e in Austria.

[6] Franco Cardini “Papa Borgia avvelenato per fiction” Avvenire, 2 marzo 2013

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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18 risposte a Lutero in affitto alla Chiesa acefala

  1. giorgio rapanelli scrive:

    Mi piace rileggere gli articoli e i commenti di “Oltrelanotizia”. Per cui Stefano Rolando, che preferisce la scienza alla fede, mi ci tira dentro per i capelli.
    Ha ragione Stefano Rolando: La fede non esiste più. Sta perdendo terreno giorno dopo giorno. Ormai, è la scienza che convince. Gli esoteristi di fine ‘800 dicevano che la religione deve diventare scientifica e la scienza deve diventare religiosa. Altrimenti avremo un linguaggio tra sordi. Con la conseguenza che potrebbe venire fuori una nuova religione con un fondamento scientifico, come Scientology, o con un fondamento pratico, come l’Islam, a prendere il posto delle vecchie religioni in disarmo. Per intanto le Potenze Oscure in Alto e in Basso stanno minando l’identità individuale, l’identità familiare, l’identità sociale verso una nuova civiltà omosessuale e seguenti, al grido “fai ciò che vuoi sarà tutta la legge”, di Aleister Crowley.
    Personalmente sono ritornato al Cattolicesimo per una conoscenza concreta avuta con i Rosacroce e la Teosofia, Crowley e l’Ordo Templi Orientis, partendo da Scientology, che mi tirò fuori dal materialismo storico e in 5 secondi, durante un procedimento di Dianetics, dalla posizione di abortista a quella di antiabortista.
    Per meglio esprimermi, per me l’Eucaristia è una cosa reale, concreta come il computer che ho davanti. Per me, il “Mistero della Fede” è superato… Nella Chiesa Cattolica ogni parola, gesto colore e suono creano un effetto positivo per il fedele.
    L’articolo sui Luterani e Papa Francesco mi spinge a rivelare un avvenimento, che magari si conosce già…
    Una persona che mi aiutò nella ricerca dei “livelli confidenziali” di Scientology fu il professore Bernardino del Boca, teosofo chiaroveggente, iniziato della Grande Fratellanza Bianca Sarmoun. Raccontava pubblicamente, pure in un video, che l’ultimo Papa sarebbe stato il cardinale Martini, con il nome di Pietro II°. Egli avrebbe chiuso l’esperienza della Chiesa Cattolica…
    Quando si ammalò e poi morì, pensai che le entità ispiratrici del professore del Boca avessero toppato. Recentemente ho letto che il Bergoglio gesuita era già stato scelto da una ristretta cerchia di cardinali che facevano capo al Martini gesuita.
    La domanda è: come è stato possibile che Kirill si abboccasse con papa Bergoglio per formare quello storico documento che va verso una riunificazione delle due Chiese, separate da secoli? Il cardinale Bergoglio non si qualificò come “vescovo di Roma” la sera della sua elezione a papa?
    Andrà dai Luterani come “vescovo”, o come Papa, capo della Chiesa Cattolica?
    La speranza è che le varie Cristianità si riuniscano velocemente sotto un’unica strategia. Il Grande Satana anglosassone ha già conquistato le nazioni occidentali, Il campo di battaglia oggi è l’Italia. La barriera all’avanzata satanista è rappresentata dalla Russia e dai popoli slavi, martiri del comunismo. Oltre ai popoli musulmani e a quelli orientali, notoriamente avanzati a livello spirituale.

    • Piero Laporta scrive:

      Caro Rapanelli, da quando constatai che l’Unione Sovietica si sciolse la notte del Santo Natale del 1991 (quello nostro, non quello ortodosso) ho smesso di preoccuparmi per il futuro. Bergoglio farà bene alla Chiesa suo malgrado. E’ un problema dello Spirito Santo, non nostro.

  2. stefano rolando scrive:

    ..mi piace la storia e ancor più la geografia,ma alla fede preferisco la scienza…

  3. giorgio rapanelli scrive:

    Caro Francesco, grazie per la precisazione. Di Anglicani so poco. Ho letto tutti i libri “esoterici” di Robert Hugh Benson, che da anglicano divenne prete cattolico. Consiglierei la lettura de “Il Padrone del Mondo”, edito da Fede & Cultura. L’Autore dimostra di avere conoscenze esoteriche, acquisite forse con l’amicizia – pur senza esserne contaminato – con il pittore Austin Osman Spare, esperto in una magia molto lontana da quella cristiana. Ne “Il Padrone del Mondo”, scritto nel 1907, oltre a presentare scoperte tecnologiche impensabili per quei tempi, Benson prevede ciò che sta accadendo oggi, compreso l’ampio tradimento al Cristo di cardinali, vescovi e clero minuto pur di abbracciare il vincente Nemico della Chiesa. Non dico la conclusione del romanzo. Ma è ciò che avverrà. Il Nemico finirà come racconta Benson, insieme ai suoi sostenitori. Mi diceva una santo prete maceratese, don Primo Piccioni: “Non siamo riusciti a distruggere noi preti la Chiesa cattolica, non ci riuscirete voi marxisti”. All’epoca ero comunista e non gli credetti. Adesso tutto ciò che era visivamente “comunista” è crollato. Ma la distruzione del Vecchio Ordine programmato dal Comunismo e da altri prima continua, camuffato, col PD, che prende ordine da decenni dai potentati statunitensi. Leggere il libro “Unisex, la creazione dell’uomo senza identità” di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, Arianna Editrice. Sono pubblicati i nomi di chi vuole una civiltà omosessuale: potentati finanziari e uomini potenti a livello mondiale, di fronte ai quali Obama e la Clinton sono solo dei bidelli.

    Caro Piero, se singolarmente siamo deboli, in effetti uniti siamo forti. Fogli come il tuo servono per orientare le persone impegnate nella lotta. Il guaio è che pochi intervengono apertamente, magari scrivendo in calce ai tuoi articoli le loro opinioni… Però, una minima percentuale era al Circo Massimo. Saranno di più quando andranno alle urne. Non con papi, cardinali, vescovi e preti a guidare, ma con il Vangelo e San Paolo a dettare l’agenda.
    Se l’Italia è un terreno di scontro di intenzioni mentali e fisiche, nei “piani più sottili” è anche peggio. Un detto esoterico dice “come in Alto, così in Basso”. Quindi, lassù la battaglia sta perdendo ardore, mentre qui sul pianeta è appena cominciata.
    A volte mi scoraggio di fronte al nemico. Ma quando ricevo email di attacco e di offesa personale, la cosa mi fa capire che devo continuare la lotta. E gli attacchi sono quelli che si dicono “cattolici”.
    L’importante è esserci. E prima di chiudere gli occhi per continuare la lotta in altri e più alti ambienti, poter dire a figli, nipoti e amici che, malgrado le limitazioni e i timori, siamo rimasti nella prima linea fino in fondo.

  4. Claudio Bellavita scrive:

    Paolo IV Carafa, che ha avviato la Controriforma è anche il fanatico assassino di Pomponio Algerio da Nola, un ragazzino che a 14 anni fu ammesso all’università di Padova e 3 anni dopo fu consegnato dal consiglio dei 10 all’inquisizione romana per le sue affermazioni teologiche. Il papa lo fece bollire vivo nella pece e nella trementina in Piazza Navona, suscitando una sassaiola popolare.San Carlo Borromeo è responsabile di un mezzo genocidio in Valtellina dove c’erano dei protestanti, e sciolse l’ordine degli Umiliati anche per appropriarsi dellle loro ricchezze

    • Piero Laporta scrive:

      E Nino Bixio fece stragi dalle mie parti e in altre ancora. Ancora più indietro credo che anche gli spagnoli avranno qualcosa da ridire contro Aulo Terenzio Varrone che praticamente non faceva prigionieri, da non confondere con Marco Varrone che le buscò a Canne, dove Annibale fu spietato a sua volta coi romani. E allora?
      Forse l’articolo non le è piaciuto al punto da non leggerlo fino in fondo, dove ricordo quanto Harry Lime (Orson Welles) dice a Joseph Cotten nel film “Il Terzo Uomo”: «In Italia sotto i Borgia, per trent’anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos’hanno prodotto? Gli orologi a cucù.» Le sono tuttavia davvero grato per l’attenzione e non me ne voglia se le sembro brusco: dobbiamo guardare avanti.

    • Piero Laporta scrive:

      Forse una preminenza protestante in Europa è più rassicurante? Dopo il 1945 sarebbe stato opportuno farne memoria.
      Questo era infatti perfettamente evidente – e fu colpevolmente trascurato – nel corso del Concilio Vaticano II. Il nazismo non avrebbe potuto attecchire così rapidamente e così profondamente senza la passività dei protestanti.
      Questo era già altrettanto evidente mentre il Concilio si apriva – se solo si spingeva lo sguardo al di là del Muro di Berlino – nelle relazioni fra protestanti e regime di Pankov.
      La vocazione luterana al collaborazionismo con l’Imperatore potrebbe tornare molto utile a quanti vagheggiano governi mondiali e annacquamenti della dottrina cattolica a favore d’un Potere tentacolare irradiato fin dentro le camere da letto delle famiglie.

    • Piero Laporta scrive:

      Dobbiamo tuttavia tenere fermamente presente che l’esito dell’eresia – sopprimendo la gerarchia ecclesiastica e negando qualsiasi autorità al papa – ha obbligato Lutero a convivere convenientemente “con” e “per” lo Stato, affidando la sua chiesa al Principe. In parallelo, anche la chiesa cattolica tedesca ha subito un processo di omologazione statale, da tempo riverberando al di là delle Sacre Mura i desiderata di frau Merkel e dei suoi predecessori.
      Intendiamoci, è una manovra che non porta solo disgrazie. Un parroco tedesco ha uno stipendio dallo Stato di oltre 4mila euro mensili; un vescovo il venti per cento in più. La diocesi di Colonia ha liquidità per 500miliardi di euro, cioè quanto molti Stati europei sognerebbero di possedere. Peccato che ciò sia stato dimenticato nel corso degli innumerevoli richiami alla povertà per i poveri parroci italiani. Ancor più dimenticato dai dotti scribacchini al servizio della National Intelligence Agency che discettano sulle ricchezze del Vaticano e tirano la volata a Bergoglio.

  5. Oscar scrive:

    Sarà troppo pretendere un po’ d’indulgenza verso Bergoglio?
    Perbacco! Nessuna difesa ad oltranza. Me ne guarderei bene.
    Tuttavia, a meno di non credere al dogma dell’infallibilità del Papa, io da “laico” gli concedo qualche “topica”, di tanto in tanto.
    Ad esempio, dire come ha detto ieri, che nell’anno giubilare sarebbe opportuno sospendere le esecuzioni da pena capitale(sic!), mi sembra proprio grossa. Infatti, mi sarei aspettato che avesse avanzato appello perché l’anno della misericordia potesse costituire l’occasione per abolire, dico abolire, la pena di morte. In caso contrario, che facciamo? Le rimandiamo all’anno dopo? Sai che arretrato per il boia!
    In compenso ci ha liberato – sembrerebbe con le ultime notizie – dalla stepchild adoption. Si, proprio lui che ha detto di non immischiarsi. Il fatto è che, al posto suo, ha fatto immischiare Bagnasco, con un notevole successo. Suvvia! di ciò bisogna essergli grato (almeno io gliene sono).
    Il ravvicinamento con le altre chiese? Non potrà che essere un processo lentissimo ed a concessioni reciproche. Nessuno si potrà trasfondere in un altro. Avete presente i vasi comunicanti? Comunicano …
    Per quanto riguarda la distinzione fra laico ed ateo, mi sembra di capire che circola qualche idea confusa in merito. Esorterei a rispolverare la semantica dei due termini. Io personalmente ho un buon amico ateo che non è per nulla laico, mi ha spiegato: tengo famiglia! Io, invece, sono assolutamente laico e per niente ateo.

  6. Renzo Romano scrive:

    da ateo (il termine “laico” mi pare ipocrita) quale sono ritengo la religione una conseguenza naturale della spontanea, insopprimibile quanto irrazionale aspirazione dell’uomo alla continuazione dopo la morte fisica. Credo però fortemente nella specie umana e nelle sue capacità di miglioramento in ogni campo delle sue attività, materiali e intellettuali. Pertanto, pur non credente, rispetto, e condivido pienamente, il messaggio di Amore e di Perdono dell’Uomo di Nazareth: lo considero lo spartiacque tra barbarie e civiltà. Per me questa è la Cristianità, questo e basta: le dispute teologiche, protestantesimo e cattolicesimo, varie chiese d’oriente e d’occidente, divisioni frutto di circostanze contingenti e di interessi contingenti. La burocratizzazione della religione, le gerarchie ecclesiastiche, temo siano un’indegno modo per sottomettere i credenti con la minaccia del fuoco eterno o la blandizie paradisiaca. Allora penso che per il credente sia portato a ritenere più efficace rivolgersi direttamente al suo Dio piuttosto che averne l’autorizzazione dal locale parroco. Forse questo, al di là delle aspirazioni divorziste di un sovrano, spiega l’affermazione del protestantesimo, il modo più “umano” di concepire il Perdono (solo a chi si pente e ha fatto ammenda) e l’Amore (amo anche chi mi è ostile, ma lo combatto se mi attacca). Un riavvicinamento alle Chiese protestanti? Vorrei prima capire quale Chiesa vuole riavvicinarsi: quella di Bergoglio o quella di Ratzinger? E ancora: cosa ci dobbiamo attendere, una protestantizzazione del cattolicesimo o l’inverso?

    • Piero Laporta scrive:

      Grazie.
      Mi permetto di osservare che riconoscere la bontà di un’acqua e non domandarsi dove sia la fonte, può starci.
      Il fatto è che quell’acqua irriga beneficamente la storia, nonostante il tradimento di tanti, troppi, dei chierici più di tutti.
      Sicché qualche domanda dovrebbe imporla. La imporrà, dopo tutto.
      Per ora, è preminente tenere d’occhio il barbaro assalto tedesco alla Curia, cui Bergoglio presta manforte, questo mi pare un punto da cui partire per quanti sono in buona fede o Fede 🙂 .

  7. Oscar scrive:

    Sostanzialmente, tutte le religioni, si basano su due pilastri: la fede e la liturgia che altro non è che un insieme di simbolismi.I simbolismi sono indispensabili per mantenere viva la fede e rinsaldare i vincoli di appartenenza. Il simbolismo cristiano – come altri – è nella metafisica delle parole, mentre l’origine di ogni scisma risiede talvolta nel voler affermare – ad ogni costo – la realtà di una metafisica ultra terrena, spesso sancita da consessi costituiti dagli stessi religiosi.
    Per l’unità dei cristiani può essere utile ritrovarsi intorno alla fede ed ai simboli che la rappresentano. Non credo che si possa giammai trovare un punto d’incontro su determinate questioni che, in passato, hanno fatto gridare all’eresia e quando di fronte hai un eretico hai anche un infedele, che – perché no – puoi anche sopprimere in modo cruento (l’inquisizione e l’islam ne sanno qualcosa).
    Si è negano la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, è stata messa in discussione l’esistenza o del Purgatorio, o dell’Inferno e del Paradiso, non tutti concordano sulla verginità di Maria, si nega l’istituzione dei Sacramenti da parte di Gesù; alcuni rifiutano l’infallibilità del Papa, è stato messa in dubbio la dottrina e la pratica delle indulgenze, il culto dei Santi e la venerazione delle reliquie; taluni teologi rifiutano il celibato dei preti e propongono il sacerdozio delle donne.
    Adesso, un accenno specifico alla transustanziazione! Tommaso d’Aquino ha detto:« Dogma datur christianis, quod in carnem transit panis, et vinum in sanguinem ». Nel Vangelo Gesù ha detto: fate questo “in memoria” di me.
    Già, in memoria di me!
    Forse Bergoglio insegue l’obiettivo, possibile, di unificare la religiosità occidente – e non solo l’Europea – sotto una nuova visione dell’ecumenismo cristiano fondata su ciò che accomuna. Se così fosse – ad un laico come me – la cosa non dispiacerebbe, soprattutto come contraltare al dilagante islamismo.

    • Piero Laporta scrive:

      La disputa teologico-liturgica tu l’hai riassunta molto bene. Sebbene io sia convinto che questo sia il nodo centrale, trovo tuttavia continuamente indizi che tale nodo sia messo in secondo piano a favore di obiettivi politici inconfessabili. L’ultimo lo ha fornito Bergoglio medesimo: non si immischia nella politica italiana ma entra a lancia in resta a favore di quella obamiana, attaccando Trump. Neppure il più dissoluto dei pontefici ha mai piegato il ginocchio davanti all’imperatore. Tempo che il punto sia questo.

  8. giorgio rapanelli scrive:

    Invierò a Piero Laporta una certo numero di indirizzi email di chi, tra i miei più stretti collaboratori, potrebbe essere orientato da “OltreLaNotizia”.
    Andando all’articolo, esso è stato un veloce riassunto di come avvenne lo scisma tra cattolici e luterani. Si spera che l’unità auspicata non sia la solita ammucchiata per accontentare tutti i palati relativisti.
    Si è cristiani di Cristo solo se si celebra l’Eucaristia, con le tecniche scientifiche necessarie affinché la “magia” eucaristica possa avvenire.
    Occorre, innanzi tutto, un sacerdote, “iniziato” da un vescovo “iniziato”, a cui furono affidati i poteri dati dal Cristo per la Successione Apostolica. Il sacerdote, nel benedire il pane e il vino, crea un invisibile “ponte” verso un “serbatoio” contenente l’energia divina, collocato in “piani” incommensurabili e irraggiungibili. La quale, dopo le parole chiave “mio Corpo” e “mio Sangue” pronunciate dal sacerdote “iniziato”, a cui il vescovo aprì il settimo chakra alla sommità del cranio, con cui permettere il collegamento con i piani spirituali superiori, l’energia divina “piomba” per trasformare il pane (con un raggio bianco) e il vino (con un raggio rosso) nel Corpo e Sangue di Cristo.
    L’immagine di Gesù Misericordioso di Santa Faustina Kovalska fa vedere i due raggi “bianco” e rosso” che scaturiscono dal Cuore del Cristo Gesù. Finalmente, la “realtà” dopo secoli di cuori anatomici sanguinolenti per la comprensione del fedele oppresso da un Mistero, che ormai si sta in parte svelando scientificamente.
    L’Eucaristia che celebrano i Cattolici e gli Ortodossi e, mi sembra, la Chiesa Alta d’Inghilterra, è come una presa di possesso del pianeta da parte del Cristo, togliendolo spazio e masse umane all’azione di Satana (il duo Arimane – Lucifero), oltre all’energia elettromagnetica “bianca”, fornita dal Cristo per la evoluzione spirituale del battezzato.
    La battaglia del Grande Satana anglosassone per distruggere il Cristo nel cuore dell’uomo, fermandolo nella sua evoluzione spirituale e rendendolo intrappolato nella Materia delle esigenze corporee, partita dai poteri forti statunitensi, ha già conquistato il Sudamerica e parte dell’Europa. Lo scontro violentissimo è oggi in Italia, portato avanti soprattutto da parte di una cosiddetta Sinistra, da sempre volta a distruggere il Vecchio Ordine secolare del Cuore del Cristo per instaurare il Nuovo Ordine della Mente dell’Uomo dio. Sono secoli che tentano questo Nuovo Ordine e Lutero è stato un agente della centrale “nera”.
    Ai Luterani non rimane quindi che ritornare in seno al Corpo Mistico del Cristo con la Sua Eucaristia, i suoi Sacramenti e Sacramentali, così come sono nella Chiesa Cattolica e nella Chiesa Ortodossa. Altrimenti, se ne stia fuori, verso la “morta gora”.
    Gesuitico – e per certi versi “interessante” – il comportamento del papa. L’incontro a Cuba con Kirill, la Messa celebrata di fronte alla barriera anti immigrati, fa immaginare missili e cannoni puntati verso il Grande Satana. Quasi una “vendetta” dopo l’attacco distruttivo statunitense contro la “pedofilia” di una minima parte del Clero cattolico, come se la pedofilia fosse una costante nella Chiesa cattolica.
    Come detto, lo scontro è in Italia. A cui partecipa un certo numero di cardinali, vescovi, parroci e presbiteri rinnegati e ammiccanti vero il nuovo ordine mondiale relativista.
    Però, si sta verificando una “riscossa cristiana” contro l’adozione da parte di coppie omosessuali. Una “riscossa” che ha una retrovia potente con la Russia e i Paesi slavi dell’Europa. Una retrovia che continua nel Medio ed Estremo Oriente e nell’intero continente africano.
    Allibisco quando vedo un presidente Obama che va nell’Africa Nera a perorare la causa degli omosessuali, mentre si nega ogni aiuto mediante i satelliti statunitensi per indicare dove sono i terroristi islamici che attaccano in Nigeria.
    Se ho esagerato nello scrivere la mia opinione, potete anche cancellarmi.

    • Piero Laporta scrive:

      perché mai cancellarla? Grazie per il contributo

    • Francesco scrive:

      La Comunione anglicana (che il cattolicesimo non riconosce come “chiesa”) non ha sacramenti validi (tranne il battesimo che può essere conferito da laici) in quanto le ordinazioni fatte da ministri anglicani sono invalide e quindi nulle, per “difetto di forma e di intenzione”: e non si fa alcuna distinzione fra chiesa alta e bassa. La cosa è stata definitivamente riconosciuta da Leone XIII nel 1896. Invece, la chiesa greco-ortodossa orientale, che pure è scismatica da Roma dal 1054, conserva la validità dei sacramenti, che sono comunque illeciti.

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