Il Calvario di Benedetto XVI

spy10Benedetto XVI costretto ad abdicare in uno scenario da basso impero coi servizi segreti statunitensi anche dietro la caduta del governo Prodi.

I verbali di interrogatorio sfuggono dall’inchiesta giudiziaria sulla transumanza verso destra di Sergio De Gregorio e planano sui giornali. Su MPS e IOR il giornalismo italiano ha rinunciato a investigare; non solo quello italiano. Google, per esempio, da un pezzo ha fatto sparire dalla prima pagina IOR e MPS; un motivo di più per chiedersi se le due questioni siano operativamente connesse, prima che si cominci con la solita mappazza di massonerie, poteri forti e servizi deviati, per confondere le già confuse idee della gente. Scarsi pettegolezzi invece trapelano dall’inchiesta sul Monte dei Paschi – mentre si registra un suicidato eccellente, David Rossi, capo della comunicazione di MPS – così come misteriosissima rimane la vicenda di un’altra banca, lo IOR, da cui è stato defenestrato Ettore Gotti Tedeschi, insediando in frett’e furia Ernst Von Freyberg. Si fanno molte congetture ma non le più sapide.
Adesso i giornali illustrano per filo e per segno il ruolo di Enzo De Chiara e Robert Gorelick. Si attribuisce a Berl, mentre la Cia intriga, un ruolo di protagonista, come se la micidiale capacità di convinzione dell’ultimo degli agenti dell’Agenzia fosse davvero bisognosa delle arti del Cavaliere. Nessuno osa affermare che se De Gregorio fu irretito dalla Cia, fu anche istruito su quanto dire allorché scoperto. E’ una misura elementare. De Gregorio oggi chiama in causa un Enzo De Chiara e un Robert Gorelick: lo prevede il copione da quando fu reclutato e compensato? E’ un cacciaballe? O un eroe?
[cryout-pullquote align=”left” textalign=”justify” width=”28%”]Le puntate precedenti: prima, seconda, terza, quarta, quinta[/cryout-pullquote]

Eppure un Enzo De Chiara e un Robert Gorelick sono personaggi ben noti, quanto meno perché li ho conosciuti persino io, che sono un signor nessuno.
Ai tempi in cui fui consulente della commissione Mitrokhin, Enzo De Chiara mi chiese un incontro. Quel giorno mi presentò Robert Gorelick e volle mettermi in contatto telefonico con un “giovane e brillante giornalista”: era GianLuigi Nuzzi, a quel tempo nei ranghi de Il Giornale. Non so che cosa si aspettassero da me. Ero consapevole, come consulente della Mitrokhin e col pus che facevo affiorare, nonostante le mene di Francesco Cossiga, della necessità di essere “candido come una colomba e prudente come un serpente”. Se avesse seguito la medesima strada anche Paolo Guzzanti sarebbe stato meglio. Preferì farsi accalappiare dai servizi inglesi e da un loro pittoresco caudatario. Acqua sporca passata.
Tempo addietro un prelato di Curia mi confidò che un americano, un ebreo americano, voleva far dimettere Benedetto XVI. La notizia la postai il 12 febbraio:”Un simpatico statunitense  ebreo, coi RayBan, che lavora come consulente legale…”. Il sant’uomo non poteva essere più preciso perché aveva orecchiato la conversazione d’un altro monsignore.
Mentre leggevo le cronache su De Gregorio, gioco forza le confidenze di quel monsignore e le lontane immagini di De Chiara e degli altri si sono accostate. Se Gorelick avesse a che fare col Vatileaks e con la tempesta nello IOR, magari all’insaputa dei protagonisti e di Nuzzi? Quando le spie entrano in campo ogni inganno è possibile. Di certo Vatileaks e IOR sono ben più importanti di un De Gregorio. Altrettanto certamente la Cia avrebbe il massimo interesse a tenere lontano dallo IOR un candido pontefice come Benedetto XVI e quanti potrebbero inorridire se dalla santa banca del Papa transitassero i capitali per finanziare le operazioni coperte di là dal Mediterraneo. Potrebbero inorridire e sorprendersi, oggi. Durante la Guerra fredda soldi di quella fatta transitarono in quantità.
Il finanziamento delle operazioni coperte è problematico.
Non puoi andare in parlamento e dire: mi servono duecento milioni di dollari per avvelenare Chavez; oppure sono necessari quattro miliardi di euro per infiltrare i regimi di Algeri, Tunisi, Egitto e Siria, a premessa del colpo di stato in Libia e a Damasco. Una tale richiesta di fondi sarebbe alquanto imbarazzante, come si può comprendere. Ai tempi della Guerra  fredda la Cia si finanziava d’amore e d’accordo con le mafie e i cartelli, mediante il traffico di droga e di armi, tanto da andare in urto con la Dea (Drug Enforcement Administration). I Corleonesi, per dirla tutta, non erano mal visti a Langley. Poi nel 1992 le cose cambiarono, ma è un’altra storia. Oggi la Cia si finanzia coi derivati e le operazioni bancarie spericolate, quando si dice la coincidenza, proprio come quelle di MPS.

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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11 risposte a Il Calvario di Benedetto XVI

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  4. moon scrive:

    ma cosa sta dicendo questo mezzo massonizzato e giudaizzato di Piero La Porta. Che MaledettoXIV, uomo dei ‘fratelli maggiori’, sia stato finalmente buttato fuori dal Vaticano è una benedizione inattesa- stava finendo di calvinistizzare ( ossia giudaizzare ) la Religio dei Romani in nome di Gerusalemme ( o Giudalemme, meglio )

    Si converta Piero, e torni al Cattolicesimo Romano, invece di ascoltare le ebreate menzognere che le hanno messo in testa, le porte degli Inferi non prevarranno, certo, ma proprio perché l’ uomo dei DEICIDI dei popoli, l’ uomo degli usurai e dei mercati, della CIA e del BNAI BRITH, è appena stato buttato fuori! Parli solo se sa come stanno in realtà le cose là dentro, invece di tessere fregnacce che nuocciono all’ Italia, a Cristiani, ai Romani ( quelli dell’ IMPERO! Quelli che sapevano che la radice del cristianesimo è il mitraismo, non il giudaismo corrotto ).

    San Paolo ai Galati che gli chiedevano cosa farne dei giudaizzatori del Cristianesimo, rispose: ‘ Caccia la schiava e suo figlio dalla Chiesa!’

    E così hanno fatto i Romani ancora presenti ( per fortuna ) là dentro: hanno cacciato il giudaizzatore i i suoi mandanti dalla Casa degli Dei dopo un anno di guerra senza esclusione di colpi, dove loro, i persecutori di Cristo e dei Cristiani per eccellenza, hanno usato tutti i media in loro possesso per tirare fango su quel Sant’ Uomo del Camerlengo, il Petrus Romanus che ha tenuto insieme i cocci ( e meno male! )

  5. rinus scrive:

    Ci mancava pure che il Vaticano negli ultimi cinquantanni sia
    diventato una base della CIA. Da non credere.!Solo coincidenze,: Calvi-Manuela Orlandi.-strage di guardie svizzere-Papa Luciani.-ferimento di Papa Wotila-De Pedis-IL TURCO-I BULGARI.–E noi ,non sappiamo trovare la verità.Siamo come quei sub che spostano la sabbia dal fondo e non ritrovano la via d’uscita ed altro ossigeno per vivere.

  6. Elio Paoloni scrive:

    Ma come, non sai che tra i titoli richiesti dalle banche ai futuri manager c’è il master in contorsionismo? Fanno gli stage al Medrano.

    • Roberto Buffagni scrive:

      Hai ragione. Oltre al contorsionismo, anche gli incantesimi per fermare il tempo, forse appresi a Hogwarts da qualche insegnante di Harry Potter, forse il prof. M. ISix:
      “Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, le telecamere avrebbero ripreso gli ultimi istanti della caduta di David Rossi, filmando il corpo che, di schiena, finisce sulla strada. Il video, a quanto pare, riporta come orario le 19.59, ma l’orologio della telecamera sarebbe sfalsato di circa un quarto d’ora.”
      http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/13/03/08/mps-telefonata-rossi-prima-suicidio-123.html

      E in effetti, il tempo in Italia sembra non passare mai, per certe cose….

  7. Roberto Buffagni scrive:

    “sono stati gli stessi familiari di Rossi a chiedere che l’autopsia venisse effettuata, trovando d’accordo anche i magistrati titolari dell’inchiesta su Antonveneta chiamati da Marini a condividere anche quella sull’ipotesi di suicidio per le “evidenti connessioni”. L’esame autoptico è stato effettuato nel pomeriggio di ieri dal professor Mario Gabbrielli. Alcune fonti dicono che Rossi non sarebbe morto sul colpo. Il corpo è stato trovato con la schiena a terra, segno che l’uomo potrebbe essersi gettato di spalle per non vedere il vuoto. ”

    E cominciamo con le acrobazie.

  8. Elio Paoloni scrive:

    Mi sfuggono i vantaggi americani della caduta di Prodi.

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