Ucraina, il solito imbroglio

0Il solito imbroglio, in Ucraina come in Siria, come ovunque vogliano fare passare alla storia le stragi artefatte per rivolte.

Il servizio stampa del ministero degli Esteri estone conferma l’autenticità di un colloquio telefonico sull’Ucraina, pubblicato su YouTube tra il Ministro degli Esteri estone, Urmas Paet, e l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari esteri, Catherine Ashton.
«La conversazione con Ashton ha avuto luogo la settimana scorsa subito dopo la mia visita in Ucraina. Quando ero già in Estonia» ha detto Paet, aggiungendo «Non so se sia stato intercettato il mio telefono o quello di Ashton» riferendosi alla diffusione inaspettata della conversazione sul web. Ma ormai la frittata era fatta e Paet, che non è certo un filo russo, ha confermato di aver detto a Ashton che è necessaria un’indagine indipendente sulle uccisioni di manifestanti e poliziotti durante le manifestazioni di piazza Maidan a Kiev.
«Gli investigatori devono scoprire che cosa realmente è accaduto a Kiev. Molte persone vogliono un’indagine indipendente in Ucraina. I responsabili per i crimini commessi sulla piazza Maidan a Kiev devono essere puniti dalla legge» ha detto Paet «La gente è seriamente preoccupata per il fatto che la nuova coalizione non è disposta a indagare su ciò che realmente è avvenuto lì. La convinzione che qualcuno della nuova coalizione, non Yanukovich, sia era dietro quei cecchini è sempre più forte ogni giorno che passa», ha detto Paet nel colloquio telefonico con Ashton.
Paet ha ricordato anche la conversazione col medico, Olga Bogomolets, che ha soccorso le vittime dei cecchini, secondo la quale sia i manifestanti che la polizia sono stati colpiti dalle stesse persone: «Olga mi ha anche mostrato alcune foto e ha detto che da medico può asserire che è la stessa mano, lo stesso tipo di proiettili; è davvero inquietante che ora la nuova coalizione non voglia indagare su che cosa esattamente sia accaduto».
La conversazione tra Paet e Ashton ha avuto luogo il 26 febbraio, dopo la visita di Paet in Ucraina. Durante la conversazione, Paet racconta quanto ha appreso nelle riunioni a Kiev e ha espresso preoccupazione per la situazione.
I cecchini di Kiev sono al soldo della nuova coalizione, non di Yanukovich, ha detto il ministro estoniano alla Ashton: «Dietro i cecchini non c’era Yanukovych, bensì la nuova coalizione».
Anche la Ashton ha dovuto cedere: «Penso che noi vogliamo indagare. Voglio dire che non mi ero resa conto di quanto tutto questo sia interessante, Gosh» ha risposto e ha poi soggiunto «Beh, sì … ecco, è terribile».

 

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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