Si presenta bene – di E.Paoloni

La politica, branca dell’Estetica. È sobrio, coerente e apprezzato all’estero: lo votiamo. Ho scoperto che agli italiani piace Monti Mario. Ma come, non stavate lamentandovi un secondo fa della pressione fiscale? E delle pubbliche voragini? Sì, però ci fa fare bella figura, perché è ‘serio’. Ebbene sì, è serissimo il professore: mica rideva quando condannava a sette anni di reclusione migliaia di pensionandi. E dopo averci regalato l’IMU non se l’è spassata stornellando con Apicella. Levare i soldi ai malati di SLA per comprare aerei da caccia? No, non era una barzelletta. Aumenterà ancora l’IVA per strozzare definitivamente l’economia però non interviene ai compleanni, manco a quello di Napolitano, figurati a quello di Noemi. Perciò è OK. Non conta che ci stia annientando, basta che si presenti bene.

Non fa le corna agli altri capi di stato, lui, è il loro lacchè. Lo stanno criticando solo per eccesso di zelo: perfino a loro risultano iniqui i criteri allegri con cui ha applicato l’IMU. Abbiamo acquistato credibilità? Vorrei vedere che la culona non apprezzasse il manico di scopa, ce l’ha spedito con regolamentare documento di trasporto. Guardo gli estimatori e penso: possibile che questo non li inquieti? Gli stranieri, cari signori, devono apprezzare i nostri vini, i nostri abiti, le nostre automobili, non i nostri governanti: un leader dovrebbe essere odiato dai suoi omologhi, fatto bersaglio di ogni genere di complotto. Deve far chiasso, scompigliare le carte, non star lì come un maggiordomo.

I maggiordomi, silenziosi e servizievoli, sono unanimemente apprezzati maculona uno statista deve rompere le uova nel paniere ai presunti amici, deve battere pugni sul tavolo o, più pittorescamente, scarpe sul banco come Krusciov, deve circondare il cordone dei marines con un cordone di carabinieri, se questo è nell’interesse del paese. Deve allearsi con chiunque possa garantirci fonti energetiche a buon prezzo e tener duro, cosa che purtroppo il piacione di Arcore si è dimostrato incapace di fare, andando a bombardare a comando, come a suo tempo D’Alema.

Uno che si presenta bene toglie decenni e ragnatele a qualsiasi vecchio arnese di tutte e due le repubbliche. Perché il maramaldo è tecnico, che è diventato ormai l’apprezzamento più grande che si possa fare. Peccato che, tecnicamente parlando, lui e i suoi ministri siano incompetenti, pasticcioni, ignoranti, che siano incapaci di andare oltre un’aritmetica elementare e le scorrerie facili. Bastavano i dignitari della prima repubblica per aumentare benzina e sigarette e tagliare le pensioni. Appena c’è da fare qualche calcolo un po’ più complicato questi arretrano sconcertati: gradualità, scaglionamenti, diritti acquisiti? Boh! Meandri del sottobosco politico, enti d’ogni tipo e municipalizzate varie? E chi li conosce? Via di mannaia, forte con i deboli e debole con i forti. Forti? Abbiamo poterifortiscoperto forti i tassisti, i farmacisti e i notai: figuriamoci se va a toccare un quattrino dei poteri veri. La sua azione è politica, ogni manovra economica lo è, non c’è mai stato un disegno politico più definito, più marcato, più coerente. Di una coerenza granitica, spietata, inaudita. Ma pare non se ne accorga nessuno: hanno addormentato il paese con la litania dell’intervento tennico, neutro, oggettivo. Manco fossero sacerdoti Maya tutti gli esponenti delle caste, in primis la mediatica, ci prospettano inevitabili sacrifici umani, come se non esistessero il pensiero e la scelta, categorie eminentemente politiche, e come se davvero fossimo destinati a farli tutti insieme, i sacrifici, ognuno secondo le sue capacità, marxianamente.

Ingoieremo tutto, insomma. Sindrome di Stoccolma: più ci brutalizza, più lo apprezziamo. Ci sta dissanguando per conto terzi, senza scalfire alcun privilegio (gli annunci amplificati dalla stampa serva non contano) e a noi pare un eroe. Churchill prometteva lacrime e sangue per salvare la patria, questo ce le prospetta per consegnare la patria non allo straniero – come sempre han fatto i nostri capi – ma a una vera congerie di stranieri: tanta equanimità non s’era mai vista. Qual è il punto? Perché la gente sembra cieca? Lo capisco meglio leggendo un post del mio amico Livio Borriello (http://livioborriello.blogspot.it/2012/11/lefficace-nulla-frullato-il-pulsante.html): “la vera ragione è che ai votanti l’ultima cosa che interessa è ciò che pensa il candidato. Il candidato non deve fare leggi, deve farli godere. L’italiano da voto vuole quello, ed è stato allevato alla luce eutrofica dei media per quello. destra e sinistra, è una distinzione che da tempo non significa più niente. Ma pure se significasse, non sarebbe significativa, ovvero decisiva. alle elezioni non vince chi ha le idee migliori, ma chi ha il candidato migliore, e con ciò si intende il più godibile, il più piacione, il più carismatico. E’ quello che accade d’altronde in america dall’attore reagan in poi, obama incluso. in usa non hanno affatto vinto i democratici (figuriamoci, poi, con un 2% di differenza), ha vinto l’oratoria e l’eleganza di obama sommate alla leggiadra calidità e callidità della moglie“.

Bene, giusto, approvo. Borriello individua il problema: la politica è divenuta una branca dell’estetica. Ma non è colpa delle televisioni, del popolo bue, dell’instupidimento generale: sono stati gli intellettuali a distorcere la percezione della politica, e ben prima di Reagan. Quando l’America scelse il playboy milionario Kennedy, dotato anche lui di moglie stratosferica, scartando il tapino Nixon, sudato e con la giacca sbagliata, dal quale nessuno, come da slogan, “avrebbe comprato un auto usata”, il rampollo fu circondato e sostenuto da “teste d’uovo” come pochi altri: i secchioni sono attratti dal maschio alfa. Lodevole solo per le politiche razziali, Kennedy scatenò la guerra del Vietnam. Ma ad essere consegnato alla storia come Cattivo, incastrato da uno sciocco episodio e dalle cravatte sbagliate sarà Nixon, che dal Vietnam si sganciò, fondò la prima agenzia per l’ambiente e si recò in Cina per quell’intesa, capolavoro di lungimiranza e di distensione, che consentì poi il trattato sulle armi strategiche con l’Unione Sovietica. Non parliamo del bellimbusto maritato Hilary, che i servizietti se li faceva fare nel mitico Studio Ovale, un tempio praticamente, mica nella villa di proprietà in provincia. Gli italici indignati in servizio permanente effettivo si distrassero mentre i fondi dei grossi giornali italiani prendevano in giro gli scandalizzati puritani americani: in Italia, rassicuravano profetici, non succederebbe! Forse perché Clinton è un giovanotto ben piantato, un piacione. Ed è pure democratico, qualsiasi cosa voglia dire.

borriello

Insomma tutti siamo schiavi dell’immagine. Se uno c’ha il premio Nobel della Pace alla carriera (futura), preventivo, a prescindere, deve essere buono: e nessuno avverte la necessità di confrontare il numero di militari e tristi figuri statunitensi sguinzagliati per il pianeta rispetto ai tempi del porco guerrafondaio Bush. Nascosto dietro la moglie callipigia l’abbronzato può mettere a ferro e fuoco tutto il Nordafrica insieme ai soliti compari senza temere critiche: suonerebbero razziste. Siamo tutti schiavi dell’immagine, gli intellettuali più degli altri: si sentono rappresentati e garantiti dal vuoto a perdere Vendola, sedicente poeta.
Borriello dichiara:

non posso approvare Berlusconi perché lui ascolta Apicella e io Wagner. È un puttaniere, racconta barzellette, si tinge, si fa il lifting, ha i tacchi, è incolto. Non va bene. Non può rappresentarmi.

Mai sentito Borriello – o qualsiasi altro intellettuale, o maestro di scuola – accalorarsi su tassazione, bilanci, politica estera, approfondire le politiche sanitarie e scolastiche. Ha riservato tutta la sua passione a uno scritto sulla visione della sessualità in Berlusca e accoliti. Antropologia, se non Estetica. La sostanza dell’attività politica, insomma, non eccita all’inchiostro. Noi intellettuali ci ricamiamo intorno, una sorta di gossip elevato, pensoso ma frivolo come qualsiasi altro gossip. E più pernicioso perché non si presenta come tale.

Cosa ascolterà mai il robot programmato oltre frontiera? Soltanto listini di borsa, presumo; non lo sapremo mai con certezza, perché non diffonde notizie sulla sua vita privata e nessuno si permette di carpirne, con o senza avallo giudiziario. Ma qualsiasi cosa ascolti, Egli ascolta con sobrietà. La sobrietà. Tutti sono incantati dalla sobrietà. Dopo i nani e le ballerine, basta che uno stia rigido di spalle, chiappe strette e labbruzze tirate, e tutto quello che fa sembra dettato dal Signore. È un’immagine come un’altra. Anche questo è apparire. Solo di segno opposto.

Leggete questa perla del mio amico, nascosta in un profluvio di apprezzamenti ‘tecnici’:

certo, era meglio se tagliavano più la difesa e meno la sanità.

Così, en passant. Ma la politica consiste esclusivamente in questo: decidere COSA tagliare. Nessun’altro parametro è più importante. Il mio amico affronta invece la questione come se stesse occupandosi di un dettaglio irrilevante. La politica per lui è ben altro: Estetica, Estetica e ancora Estetica. Non distraetelo con chiacchiere sulla mostruosa cupola di cui il proconsole è emanazione. Gli intellettuali di sinistra preferiscono la destra sostanziale, quella silente e accortamente occultata sotto panni ‘centristi e moderati’ della grande finanza, a quella populista e caciarona, tanto più socialdemocratica quanto più si vanta di destrorsi trascorsi.

Leggiamo ancora:

per chiunque lavora invece seriamente, al di là degli errori, che sia il fruttivendolo o un ministro, questo rispetto è un diritto inviolabile…

Quel ‘seriamente’, badate bene, non è riferito, come si potrebbe credere, alle scelte e all’impegno, ma alla postura. Anche all’aura: questi sono rettori, docenti universitari, cervelloni. Pure Brunetta è professore, medesima incompetenza, medesima superficialità e medesimo disprezzo per lavoratori e giovani, ma è fuori gioco in quanto nano e berlusconiano. La serietà è un attributo invariabile: i cambi di rotta elettorali sull’IMU e sull’IVA, da far arrossire il più squallido onorevole voltagabbana, non scalfiscono l’immagine, che è determinata dal timbro meccanico, agghiacciante, dell’emissione vocale

Il mio amico sposa poi un argomentazione commovente:

i tecnici ci hanno provato, ce ne siamo resi conto tutti all’inizio…ma erano cmq sotto lo scacco della destra, che ha impedito le riforme più eque…

Ecco, mi ha commosso perché, ‘scacco della destra’ a parte, mi ha ricordato la mia povera mamma: a cento anni compiuti argomentava proprio così in difesa di Mussolini prima e di Berlusconi poi: corruzione? ignavia? era sempre colpa dei mascalzoni che li circondavano. Loro, poverini, volevano fare ma i cattivoni non gliel’hanno permesso. Remavano contro.

[pubblicato in www.eliopaoloni.it]

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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16 risposte a Si presenta bene – di E.Paoloni

  1. Roberto Buffagni scrive:

    Segnalo che anche a prescindere dagli Stati Uniti, che si opporrebbero e non solo a parole, l’unità politica concreta dell’Unione Europea si potrebbe dare solo in forma di impero (come quello che hanno provato a fondare Carlo V, Napoleone e Hitler).
    Una legittimazione democratico-parlamentare degli Stati Uniti d’Europa sarebbe impossibile, perchè comporre gli interessi e le culture di tanti popoli tanto diversi ridurrebbe alla paralisi qualsiasi azione di governo.

    • Piero Laporta scrive:

      Mi pare che, a tale riguardo, la Germania sia più ottimista di lei. Che poi la legitimazione possa non risultare perfettamente democratica, è un dettaglio che li lascia tiepidi da sempre, mi pare.

      • Roberto Buffagni scrive:

        Eh già, concordo con lei: più che tiepidi, freddi.
        Certo, se la Germania agisse come agì il Piemonte al tempo dell’unificazione, si potrebbe anche accettare lo scambio tra impoverimento economico e sobordinazione al federatore europeo da un canto, e indipendenza e sovranità continentale dall’altro.
        Purtroppo, a quel che vedo la Germania agisce da federatore economico, ma non da federatore politico, perchè accetta la subordinazione strutturale agli USA.
        Lo scambio avviene tra USA e Germania, ai danni del resto d’Europa.

  2. Elio Paoloni scrive:

    >>> che Monti sia stato chiamato d’urgenza dal Capo dello stato come si fa per un’operazione volta a salvare chi è in pericolo di vita…o perlomeno in pericolo di “fallimento “…o no ?
    Bisognerebbe capire chi è in pericolo (la Germania? le Banche? gli Stati Uniti?) e cosa amputa il chirurgo (che i malati di solito scelgono autonomamente)
    >>> che sia più o meno presentabile ci importa poco…sono i fatti che parleranno per loro ( perché penso che si va a preparare un Governo Monti-Bersani…più o meno tecnico….)

    I fatti stanno già parlanfo, anzi grifdando ma sono d’accordo sul fatto che la prersentyabilità sia marginale
    >>> che ci abbiano “messo in vendita ” ( ma vale per tutta l’Europa ) ai Poteri Forti può essere vero anche se nessuno lo confesserà…è certo…ma se questo servisse al mantenimento della pace mondiale si potrebbe chiudere un occhio per il momento….
    Per la pace chiuderei tutti e due gli occhi. Il fatto è che, come nota acutamente lei qui sotto, nelle guerre ci precipitano gli stessi che accarezzano Monti. E che molti dolorosi tagli servano ad armarci come non mai non mio fa presagire un futuro pacifico
    >>> che il Cavaliere , al di là delle sue disinvolte ore di svago con contorno di “consigliere regionali” ancora avrebbe potuto cavalcare “l’onda”…se gli Eventi sui quali ha taciuto del tutto ( Gheddafi , Nord-Africa ) non lo avessero già giudicato .

    Concordiamo

    >>> che il paragone anche parziale tra il Cavaliere e Mussolini ( diciamo anche solo per la corruzione ma ci sarebbe ben altro ) non si può proprio fare . Quest’ultimo , pur con la crisi dell’entrata in guerra , era di ben altra statura .
    Concordiamo ancora: riportavo, criticandole, le giustificazioni di chi è affascinato da un potente che ha deluso

    >>> che chi ci governa in Europa , non abbia ancora capito che la nostra sola salvezza è l’Unione Politica e non solo monetaria…..per non scomparire dalla carta geografica del futuro prossimo venturo . E in questo forse Monti potrebbe essere più efficace di tutti….nel facilitare questa coesione .

    Monti è uno degli esponenti principali di quella casta che rifiuta una reale unione politica e soprattutto rifiuta una vera banca centrale, che finanzi lo Stato invece delle banche (gli Stati Uniti sarebbero già andati a gambe all’aria senza La Fed). Non si lasci ingannare dalle professioni di europeismo di chiunque veda in televisione: è l’Europa traballante dei giochi finanziari che intendono mantenere. E’ Monti che ha fatto ratificare al Parlamento il Trattato imposto da Consiglio europeo, Commissione e Bce, che prescrive: “Quando il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo di una parte contraente supera il valore.. del 60%… tale parte contraente opera una riduzione a un ritmo medio di un ventesimo all’anno”. E’ riportato anche nell’agenda Monti e se qualcuno non lo impugnerà nel 2015 entreremo nella spirale. In parole povere: fame, arretratezza irreversibile, guerra civile – pardon, guerre altrui guerreggiate sul nostro territorio.

    >>> dire che , fossi più giovane , mi sarei dato da fare contro lo strapotere mondiale di questi ” ricconi e riccastri” , che non tengono in nessun conto di famiglie allo sbando , di donne che piangono perché non hanno di che nutrire i figli,etc..
    Su questo veramente le nostre Società si stanno giocando la Sopravvivenza .
    Purtroppo siamo vecchi tutti e due. E i giovani saranno sempre di meno

  3. AXEL scrive:

    Non posso concordare con Lei,Sig. Paoloni, perché a me è sembrato :
    – che Monti sia stato chiamato d’urgenza dal Capo dello stato come si fa per un’operazione volta a salvare chi è in pericolo di vita…o perlomeno in pericolo di “fallimento “…o no ?
    -che sia più o meno presentabile ci importa poco…sono i fatti che parleranno per loro ( perché penso che si va a preparare un Governo Monti-Bersani…più o meno tecnico….)
    che ci abbiano “messo in vendita ” ( ma vale per tutta l’Europa ) ai Poteri Forti può essere vero anche se nessuno lo confesserà…è certo…ma se questo servisse al mantenimento della pace mondiale si potrebbe chiudere un occhio per il momento….
    -che il Cavaliere , al di là delle sue disinvolte ore di svago con contorno di “consigliere regionali” ancora avrebbe potuto cavalcare “l’onda”…se gli Eventi sui quali ha taciuto del tutto ( Gheddafi , Nord-Africa ) non lo avessero già giudicato .
    A me sembra infine :
    -che il paragone anche parziale tra il Cavaliere e Mussolini ( diciamo anche solo per la corruzione ma ci sarebbe ben altro ) non si può proprio fare . Quest’ultimo , pur con la crisi dell’entrata in guerra , era di ben altra statura .
    – che chi ci governa in Europa , non abbia ancora capito che la nostra sola salvezza è l’Unione Politica e non solo monetaria…..per non scomparire dalla carta geografica del futuro prossimo venturo . E in questo forse Monti potrebbe essere più efficace di tutti….nel facilitare questa coesione .
    Avrei molto altro da aggiungere …ma mi fermo per ora ….;
    devo dire che , fossi più giovane , mi sarei dato da fare contro lo strapotere mondiale di questi ” ricconi e riccastri” , che non tengono in nessun conto di famiglie allo sbando , di donne che piangono perché non hanno di che nutrire i figli,etc..
    Su questo veramente le nostre Società si stanno giocando la Sopravvivenza .

  4. Elio Paoloni scrive:

    Livio Borriello ha replicato sul mio sito: incollo qui il suo commento e la mia risposta.

    l’amico, l’amicissimo elio paoloni si avventura in una maschia polemica e me ne dice quattro sulla mia difesa di monti, peraltro a spada ritratta o poco tratta visto che non lo voterò affatto… l’amico elio è convinto di avermi colto in castagna…il succo (cercherò di essere supersintetico, inutile entrare in interminabili diatribe sul merito…) del suo attacco è questo: benissimo, tu lamenti l’estetizzazione della politica, il godimento sostituito al pensiero ecc… ma non ti rendi conto che lo snobismo tuo, della sinistra e di vendola (perché la frase su wagner e apicella che mi attribuisce è di questi) nei confronti del mio amato (da me elio) cavaliere misesistente è tutta estetica e intellettualoide…(quel che dice ferrara, che manco lui però ne tollera più l’indecenza…) ok, elio, ammetto pure che sei stato scaltro nel cogliere la contraddizione…ma obnubilato dal tuo amore per b., alquanto superficiale. andarti a dimostrare con sillogismi serrati il tuo errore è impossibile, bisognerebbe ragionare sul bilico delle questioni più insidiose dell’estetica e non finiremmo mai…ma basta un po’ di onestà intellettuale per capire che giochi su sinonimie e analogie concettuali. tu confondi valore e apparenza, bellezza e belluria, estetica e cosmesi, scetticismo da filosofo e malafede menzognera da furfante. certo, io sostengo che ogni decisione, kierkegaardianamente, è una follia, che ogni questione etica e valoriale è al suo fondo estetica…ma questo può significare che deve legiferare la minetti perché ha un posteriore esteticamente più commendevole della bindi? oppure rivera perché i suoi assist erano sommamente eleganti? io dico che il problema di fondo è valoriale, ma che la differenza fra le persone è fra chi sceglie come valore – ovvero giudica bella – la giustizia, la cultura, l’intelligenza, la solidarietà, la vertiginosità o magari la lotta, la forza o quant’altri valori veri della destra ci vuoi mettere, e chi trova invece bella: la piscina, la puttana, il capello tinto e rossastro, il denaro e il successo. perché a me queste cose fanno schifo? perché immiseriscono la vita, la rendono profonda esattamente quanto un’epidermide liftata e vasta esattamente quanto il proprio orticello. se monti è più elegante di berlusconi (e wagner più di apicella), non è affatto perché passa il giorno a imbellettarsi, ma al contrario, perché lo passa a pensare, e questo atto ha una sua bellezza profonda, al cui confronto appare ridicola, e infine brutta, la smania puerile di abbellirsi e impiastricciarsi. berlusconi è brutto perché vuole essere bello, non perché vittima della natura matrigna (eccoti il titolo perfetto per la tua prossima fatica letteraria: Ultimo canto di berlusconi…), è cafone perché pensa esclusivamente a piacere, non perché zappi la terra. trascurando tutto ciò, finisci per sparare sarcasmi contro monti e il mio cauto apprezzamento del suo lavoro, tanto ineccepibili tanto insensati, poiché tutti in malafede… fai come un tizio che, odiando michelangelo, argomentasse ineccepibilmente su una certa indubbia scheggina nel poplite del david, o stortura del pisello, e concludesse che va buttato giù… certo a monti si può imputare questo e quest’altro, ma fondamentalemnte lui non doveva né fare la rivoluzione né rifondare l’italia, solo rimettere a posto i conti e recuperare credibilità internazionale, e più o meno l’ha fatto… poi a volte le spari anche più alla cieca… e chi se non b. ha bloccato tutte le leggi sull’incandidabilità, sulle patrimoniali, su regole elettorali che l’avrebbero ulteriormente affossato… sono dati. cmq stiamo parlando di un morto, di una mostruosità politica ormai estinta. come accade ai grandi impostori, altrettanto rapidamente come è salito, crollerà. e così sia.
    livio borriello

    RISPONDO
    Per un attimo ho temuto di essere stato poco chiaro. Ho poi concluso che avevi letto distrattamente, anche perché gli altri lettori non hanno equivocato (vedi commenti in questo sito, debitamente deberlusconizzato, come puoi constatare leggendo il ficcante ‘Più tasse per Totti’ e ‘Solo un pavido’). Il confronto ironico tra Monti e Berlusconi aveva l’unico scopo di rimarcare le differenti immagini. Nessuno è preferibile all’altro (del resto, come analizzato dai più avveduti in vari blog, nell’azione politica sono spesso sovrapponibili). Questo confronto serviva a sostenere la mia tesi, che è esattamente la tua, almeno fin dove tu non decidi di fermarti: questi burattini vengono apprezzati (o condannati) per motivi che non hanno nulla a che vedere con la sostanza reale della loro azione politica.
    Erano da imputare a Berlusconi tante di quelle mancanze (più mancanze che atti, perché ha peccato soprattutto per ignavia, inconsistenza e vigliaccheria) che mi ha sempre irritato profondamente trovarlo per mesi sui giornali criminalizzato dalla partecipazione a un compleanno e simili morbose fesserie. Questa distorsione non era soltanto folle (avrebbe potuto essere divertente) ma gravissima negli effetti (studiati): permetteva ai suoi avversari di non contestare troppo in dettaglio la sua azione politica, che era sovrapponibile alla loro, ma di agitare il fango sul fondale blaterando di morale, legalità, sobrietà per coprire i gravissimi mali del paese a cui non avevano nessuna intenzione di porre rimedio.
    Ribadisco ciò che mi sembra già chiaro nel post: se hai perfettamente ragione rilevando che a contare, per i cittadini, non è più l’azione politica ma l’apparenza, sbagli quando ti rifiuti di accorgerti che questo vale anche per chi, apparentemente, evita di adornarsi di piume. Intendiamoci, la tua obiezione è fondata: Monti non finge, non si trucca, non si imbelletta per piacere; lui è nature. Ma come può una mente sottile come la tua non vedere la diabolica sottigliezza di tutto ciò: è stata scelta la maschera giusta da contrapporre a quella ormai inflazionata del piacione, del politico tamarro. In tempi di austerità – sia quella necessaria sia quella inutilmente inflitta – va presentato un boia grigio, che non faccia la ruota. Anche il loden, per certi versi, è un arma di seduzione. Elegante perché pensante, dici: il fascino discreto del professore. C’è studentessa che non lo abbia avvertito?
    Vedi nel mio pezzo solo rabbiosi attacchi di un nostalgico del Cavaliere (il ferreo – si fa per dire, sillogismo: chi non ama Monti, vale a dire Fini, vale a dire Casini, vale a dire il piacione massimo Montezemolo, non può che essere un olgettino) e continui a rinfacciarmi le sue colpe, quelle veniali, ovviamente. A me, che sottoscrivo pienamente queste tue parole:
    “cmq stiamo parlando di un morto, di una mostruosità politica ormai estinta. come accade ai grandi impostori, altrettanto rapidamente come è salito, crollerà. e così sia”.
    Mi correggo: avrei sottoscritto. Perché da ieri sera, dopo gli assist forniti da Santoro e paventando gli innumerevoli altri che gli verranno forniti nel prossimo mese, comincio a dubitare. Inutile dire che concordo sull’inutilità della Minetti, così come della sobria Luxuria, e che da funzionario della Sanità trovo che la Bindi sia stato il mio miglior Ministro (non che ci volesse molto).
    Ma tu hai anche obiezioni sostanziali: sei convinto della validità delle leggi di questo governo e della purezza del suo Presidente: le mie accuse sono “sparate alla cieca”. Per questo ti rimando alle analisi dell’economista althusseriano Gianfranco La Grassa, marxista non pentito né liberalizzato ma evoluto, con scarse, temo, frequentazioni arcoriane, sul sito http://www.conflittiestrategie.it , oppure a http://www.comunismoecomunita.org/?p=3369.
    Sono solo due siti a caso, scelti perché non si occupano di pettinature.
    2013-01-10 17:24:42

  5. Giorgio Fabbri scrive:

    Caro Piero, sei un “bravo”, vorrei farti notare alcuni argomenti : la crisi . Per i sesquipedali capitali non c’è più dove investire; gli inglesi avevano profilato di rinviare il pagamento del debito a 70 anni ; perché la zona euro non ha seguito ? Che interesse hanno i creditori a far fallire i governi ? E’ l’alternativa politica – oltre che la corruzione e la ambizione personale – a sfiancare i paesi, a portarli verso le “rivoluzioni di popolo” e se continua così ci arriveremo pri ma o poi. La prova ? L’impero romano ha durato almeno 500 anni, nei paesi dove arrivavano le legioni (in tutto 500 mila legionari, quando oggi per la stessa dimensione ne occorrerebbero dei milioni) c’era la “lotta intestina” dei politici locali che spariva nel nulla con la “pax romana” e i consoli romani. La popolazione tirava un sospiro di sollievo ed era contenta di pagare le tasse per mantenere sul posto i legionari. La condanna di GESU’ ne è l’esempio più evidente, gli odiosi preti farisei che non avevano alcun potere di fare i miracoli di Gesù, spinti dall’invidia, dalla gelosia e dalla paura di perdere i loro privilegi, ne hanno chiesto la crocifissione al console. Ponzio Pilato si fece portare un catino d’acqua per “lavarsi le mani davanti a tutti” sostituendo le parole con un esempio e non far pesare su Roma la crocifissione. Quei Romani non ci sono più, neppure in Trastevere; noi siamo tutti il frutto delle creature nate in secoli dall’accoppiamento di tutti i barbari che sono scesi e saliti sullo stivale con le donne d’ogni epoca, le hanno “prese” e se ne sono andati via, ogni volta lasciando figli e figlie di sangue misto, il più ricco per intelligenza !!! Tutte le popolazioni vissute per decenni, per secoli in m odo tribale, sposando cugini tra di loro, hanno prodotto intelligenze limitate con difficili caratteri (vedi le piccole e le grandi isole ovunque nel mondo). Quando ho tentato di fare l’elenco dei geni italiani di ogni categoria ne ho trovati tanti da far impallidire gli altri paesi, la stessa forza attuale degli Stati Uniti d’America è data dal miscuglio di tutte le razze, il genio non si compra, o c’è o non c’è. In Inghilterra dove ho vissuto con la mia famiglia c’è una associazione, “MENS” che cerca tra la gente più umile i geni nascosti, per me un paese in cui i poliziotti sono disarmati e – per intelligenza di chi decide passano tutta la loro vita nello stesso quartiere per poter conoscere bene la gente che ci vive, è il paese più ci- vile del mondo. Un grande abbraccio, Giorgio

  6. Dario Seglie scrive:

    Caro Piero,

    hai ragione tu e Paoloni. La situazione si sposta sull’estetica e sull’antropologia, lascialo dire anche a me che sono un archeo-antropologo di lungo corso.

    Il problema è che la gente non sa più che fare: chi potrebbe
    rappresentarci, fare il prossimo Premier con uno staff credibile ? Escludo volentieri Monti ed i suoi ministri, ma a destra ed a sinistra chi c’è (escludendo degli “idealisti” come Pannella e Grillo che sono per la denuncia e non per il governo) ?

    Sarebbe interessante ed utile se tu, su Oltre la Notizia, potessi continuare ad estendere l’analisi all’arco delle forze in campo che si stanno per affrontare, e per chiederci il voto.

    Cordialmente,
    Dario Seglie

  7. Ferdinando Travisan scrive:

    Mi ritrovo nell’articolo quando scrive “I maggiordomi, silenziosi e servizievoli, sono unanimemente apprezzati ma uno statista deve rompere le uova nel paniere ai presunti amici, deve battere pugni sul tavolo o, più pittorescamente, scarpe sul banco come Krusciov, deve circondare il cordone dei marines con un cordone di carabinieri, se questo è nell’interesse del paese.” Sono stato, per lavoro, rappresentante italiano a molti consessi internazionali (e questo Laporta lo può confermare). E ho sempre rotto i cosidetti nelle riunioni quando le decisioni che volevano far prendere erano a detrimento dell’Itlaia che rappresentavo. Laporta ricorderà una presa di posizione contro un alto rappresentate turco e, soprattutto, una “mettiti al tuo posto e non parlare che non ne hai titolo” alla rappresentante statunitense. Cosa che fu quasi l’inizio di un incidente diplomatico. Come si permetteva questo italiano a zittire la rappresentate della prima potenza mondiale?

  8. dott. Angelo D'AMORE scrive:

    Se i tecnocrati dovrebbero essere dei “politici” dotati di grande competenza tecnica, sulla quale si fonda la loro autorità, ebbene, credo che nessuno abbia apprezzato queste peculiarità nel nostro governo tecnico.
    Sono i fatti che parlano per essi: il disastro è stato compiuto.
    Alcun sacrificio ha fatto la classe dirigente e alcun serio risparmio è avvenuto nella dispendiosa macchina burocratica. I nostri funzionari sono tra i più pagati al mondo. Il nostro esercito, che annovera tra le proprie file troppi Generali, continua a spendere e a partecipare a compiti ormai terminati come quelli in Bosnia (che ci stanno a fare lì se la guerra è finita da ben oltre 15 anni!). Le Provincie sono sopravvissute e i Parlamentari hanno conservato il “posto fisso” e le loro auto blu con autista incorporato.
    Dimenticavo: benché il popolo-bue continui a fare sacrifici “sangue e sudore” e a pagare i debiti lasciati dai ladroni romani, il debito pubblico è aumentato, anche se lo spread è diminuito. Come mai? Questo è stato il peggiore governo tecnico avuto nella nostra storia parlamentare-repubblicana.
    Evidentemente siamo diventati tutti sodomiti e amiamo esserlo.

  9. francidag scrive:

    Sì. E poi?

    Grazie per l’invio dell’articolo.

  10. oscar scrive:

    Lucidissimo l’articolo di Paoloni, che mi rammarica non conoscere di persona.
    Lo condivido parola per parola.
    Tuttavia, la mia amara chiosa: questo paese non è più riformabile. Non da quelle stesse persone che l’hanno ridotto così!
    Pensate… oggi per indicare un candidato ideale a cui affidare i nostri destini non siamo più portati a considerarne i programmi e le idee. Basta – in primis – che sia onesto, … serio. In una parola PRESENTABILE. Poi può essere anche un idiota. Va bene anche una specie di dr. Jekyll/mr. Hyde, come se nei paesi civili e democratici del resto del mondo non si desse per scontato che chi fa politica debba essere almeno presentabile sotto il profilo morale. E’ la base, la conditio sine qua non. Bisogna darlo per scontato.
    Oggi invece, sembra essere l’unica qualità che devi addirittura richiedere per legge, altrimenti è considerato normale che chi si occupi di politica, in Italia, siano solo gli incompetenti (ed è il meno) e i grandissimi farabutti. Ricordate: ….anchela moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Povera Pompea! Se avesse saputo della moglie di Bossi.

  11. Roberto Buffagni scrive:

    C’è qualcosa di sano e commovente, in questa disperante incapacità dei popoli di credere che i loro governanti possano consapevolmente agire da loro nemici: è l’eco della fiducia infantile nei genitori.
    Purtroppo, tocca crescere, diventare adulti, superare le delusioni e affrontare la verità. E forse, stavolta Monti e i suoi mandanti o mandatari potrebbero esser sul punto di fare il passo più lungo della gamba: potrebbero essere sul punto di scoprire le carte.
    Mi spiego. L’ingresso nell’arena politica elettorale di Monti segna un intervento diretto *in forma nuova* dei centri direzionali USA/UE in Italia, che sinora si sono sempre serviti di intermediari. L’intenzione, apertamente dichiarata da Monti, è quella di ridisegnare il quadro politico delle compatibilità, e di sostituire all’obsoleto clivage destra/sinistra il nuovo (e reale) clivage pro USA-UE (progressisti e globalisti)/ contro USA-UE (conservatori e sovranisti). La designazione dei campi politici contrapposti coincide con le analisi di Alain de Benoist (per citare un pensatore che viene da destra) e di Costanzo Preve (per citarne un altro che viene da sinsitra). Che a farla propria sia Monti rappresenta una novità di rilevanza eccezionale, e può imprimere una accelerazione improvvisa alla dialettica politica.
    Da un canto, è una manifestazione di grande forza del nostro nemico, perchè per la prima volta ha il coraggio di dichiarare, in sede politica ufficiale, *chi è* e *contro chi* combatte. Dall’altro, potrebbe, ripeto *potrebbe*, rivelarsi un errore, magari obbligato, ma di grande importanza per noi, perchè per la prima volta si verificherebbero due eventi: a) il nemico esce dalla condizione di “senza forma”, per usare la definizione di Sun Tzu, che sinora l’ha avvantaggiato, oscurandone l’azione e rendendola incomprensibile nella sua logica alla maggioranza della popolazione b) autodichiarandosi, il nemico designa il (nostro) campo avverso, che sinora non si è reso conto d’essere tale, e che dunque da coalizione puramente potenziale può iniziare a passare all’atto.
    Se riesce il progetto montiano di “taglio delle estreme”, se dunque comincia finalmente a morire anche nelle coscienze l’opposizione incapacitante destra/sinistra, volenti o nolenti tutti gli esclusi dal quadro politico legittimato sono *costretti* a reagire, a costruire insieme, a partire dalle loro *identità di origine*, una *identità di destino*, e a formare un’alleanza.
    Ricordo che al tempo della lotta per l’indipendenza d’Italia, il campo risorgimentale andava da Gioberti a Mazzini, due persone che se rinchiuse in una stanza, entro un quarto d’ora sarebbero passate alle vie di fatto. A unirle furono due cose: la coscienza del compito comune e del comune nemico, e l’intervento del federatore delle forze indipendentiste, il conte di Cavour, che fu tale perchè unico a indicare una via praticabile per conseguire l’obiettivo fondamentale, l’espulsione dell’Impero austriaco dal suolo italiano.

  12. Laura Carlodalatri scrive:

    Mi sto preparando a firmare petizioni in tuo sostegno, anche se auguro che ciò non accada. Ma se aggrediscono i comici… Quanto a Monti, sta ai vertici della Commissione Trilaterale, di cui nessuno parla mai. Praticamente il potere ombra mondiale. Se sbaglio ditemelo.

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