Grecia in camera a gas, UE e NATO pure

Grecia in camera a gas https://pierolaporta.it/?p=11299Grecia e Germania, rapporti di forza: 80 miliardi di euro, tutti nella borsetta di frau Merkel

L’accento sulla cultura della Grecia, la piazza di Atene, i social network mobilitati, il referendum – salutati come mosse geniali di Tsipras e compagni – hanno ottenuto esattamente quanto concretamente pesano: nulla.
È l’egemonia tedesca, oggi. Adesso, quando è troppo tardi, i sedicenti progressisti vanno ricordando che Berlino ha dimenticato la generosità dell’Europa per riunificare la Germania. Sì, è vero; e quindi?
Il nostro Smargiasso non meriterebbe una sillaba: che cosa è andato a fare a Bruxelles dove conta meno di Tsipras? Strologa di Grecia. Gli sbarchi in Italia seguitano per arricchire le cooperative. La UE se ne frega del celebre “piano B”, “piano Bufala”.
Peggio di lui solo Berlusconi: «Per l’Europa è assurdo pensare di rinunciare alla Grecia, alla radice della nostra civiltà. Cosa voterei se fossi greco? Non lo so.» Idee chiare, come quando bombardò il “grande amico Gheddafi”.
[cryout-pullquote align=”right” textalign=”justify” width=”25%”]Il nemico è la Germania, non sfugge tuttavia ai greci che gli Stati Uniti l’abbiano abbandonati mentre i tedeschi li violentavano[/cryout-pullquote]Matteo Salvini: “L’accordo? Una buffonata”. Beppe Grillo: “Un colpo di Stato”, più o meno le origini dei rispettivi partiti.
Stiamo al concreto. La Grecia ha bluffato su tre tavoli: UE, NATO e Russia, lasciando intendere aiutini da Mosca per influire su Washington e da Washington per tenersi buona Mosca. Dal Dipartimento di Stato sono arrivati comunicati stampa; dal Cremlino scarsi pure quelli. Soldi? Non scherziamo.
Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze della Germania, basta guardarlo in faccia per capirne la pasta, non si siede per perdere al tavolo d’uno che si chiama come uno sciroppo. Schäuble ha atteso lanci e rilanci; ogni volta ha alzato la posta, come il giocatore con la scala reale servita. Tsipras è arrivato all’ultimo bluff, il referendum. Schäuble, alzata la posta nuovamente, è andato a vedere il bluff di Tsipras. Fine.
L’aiuto di Putin? Mosca non può permettersi un fronte greco oltre a quello ucraino, soprattutto non ha denari da buttare. Anzi, lasciando le cose come sono, è probabile una crisi irreversibile nella UE e nella NATO con esiti insperati per Mosca, senza pagare una lira, pardon un euro.
La Germania ha messo la Grecia nella camera a gas. Schäuble non ha abbassato la leva Grexit ma egli e la Germania sono oramai i nemici per i greci. I tedeschi non potranno recarsi in vacanza sulle isole greche, nonostante o proprio perché acquistano a costi stracciati l’industria turistica di Atene. Già ora tagliano le gomme alle Mercedes. Compreranno a due lire le società di noleggio auto? Da domani i camerieri cogli stipendi dimezzati sputeranno nei piatti dei tedeschi. Il fastidio per i conterranei di Schäuble sarà crescente.
C’è una frattura nella NATO e c’è un problema tedesco in Europa. Stupido presumere che da domani è tutto finito. Da un certo momento in avanti potremmo vedere violenza organizzata. Questo non dipende da Tsipras ma dalle condizioni oggettive col quotidiano mutare dei rapporti di forza.
Se il nemico è la Germania, non sfugge ai greci che gli Stati Uniti si sono distratti mentre i tedeschi li violentavano. Ha fatto lo stesso anche Putin, si dirà. Certo ma le giustificazioni verso i russi sono di gran lunga più accettabili per l’ellenico medio di quanto possano quelle verso Schäuble e Obama. E se Schäuble diventerà cancelliere sarà ancora peggio.[cryout-pullquote align=”right” textalign=”justify” width=”33%”]
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[/cryout-pullquote]Guardati dal desiderare troppo qualcosa, dice Confucio, potrebbe realizzarsi. Grexit, presentata come una iattura nelle capitali europee, ben presto sarà rimasticata ad Atene e le conseguenze si faranno sentire. Come accadrà? Lo possiamo capire tra le righe d’una recente pagina di Gianfranco La Grassa:«In questa fase storica (ripeto: QUESTA FASE STORICA) il criterio di orientamento è semplicemente il conseguimento di una autonomia – in certi casi condita anche da obbligata ostilità verso gli Usa (obbligata dall’ostinazione di questi a tenerci soggiogati) – rispetto appunto al paese predominante. Non si può ottenere questo lavorando ad una riforma della UE. Nei vari paesi europei l’opzione autonomista (sovranista) ha e avrà sempre più tempi di maturazione diversi. Il fattore decisivo è questa maturazione in paesi come Francia e Germania (con possibile “contorno” italiano). È quindi logico che questi singoli paesi, per la loro poca potenza di fronte agli Usa, debbano avere un riferimento possibile alla Russia
Se a questo oggi sommiamo la pentola greca in ebollizione, comunque vada, alla Russia andrà meglio.
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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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10 risposte a Grecia in camera a gas, UE e NATO pure

  1. Antonio Spinola scrive:

    Economicamente parlando, viviamo in quella fase in cui la politica del rigore sta impoverendo le economie deboli dell’eurozona. Fase prolungata a causa della mancanza di un qualsiasi sistema di bilanciamento nelle cessioni di sovranità.
    Da qui il successo dei vari Podemos o Tsipras con le loro orgogliose promesse di riscatto in salsa neo-comunista/peronista.
    L’esperienza sudamericana basta e avanza per farsi un’idea di come si riduce un popolo sedotto dai ciarlatani di certi modelli sociali. E l’idea che la Grecia si salverebbe se non pagasse il debito, ma insistendo su un sistema sociale statalista assistenziale insostenibile e corruttore, non riesco a capirla.
    Al di là delle giuste recriminazioni, sono certo che la Germania non sarebbe così severa (direi spietata!) con la piccola Grecia, se si trattasse di un caso isolato. Ci sono certi pezzi da novanta come Spagna, Italia ma forse anche Francia, che potrebbero illudersi di far pagare i propri debiti a qualcun altro, accendendo la miccia della speculazione finanziaria e facendo precipitare l’economia europea a livelli da terzo mondo.
    I timori delle economie più stabili dunque non sono del tutto infondati, e purtroppo ogni cedimento tardivo sul fronte del rigore, ora come ora, potrebbe avere solo conseguenze devastanti.

  2. Martino MIreles scrive:

    Früher oder später wird es ein Nürnberger Tribunal für die Verbrechen, derer, die den Verstand vergiftet haben und gegen Nationen und Souveränität bekämpft werden. Das langfristige Projekt der Beseitigung der wirklichen Monarchien in Europa (Bourbon, Habsburg, Romanov und Savoyen) geht jetzt in die Netz Schritt des Aufhebens die kulturellen Wurzeln und Heritage Länder, um etwas ohne klare Sicht auf jeden glorreichen Vergangenheit Nationen zu schaffen.
    Mauerwerk und seine eigene nicht-Prinzipien herrschen, bis jeder Mann wird die Befreiung zu Gott-Trinity aufzurufen.

  3. Enrico scrive:

    Sarà impossibile per i tedeschi mettere piede in Grecia? Comprensibile, però è un vero peccato poiché la Grecia avrebbe bisogno di far funzionare a pieno ritmo almeno il suo turismo. Adesso che l’ISIS ha affossato l’industria turistica in Tunisia ed in Egitto l’unica a trarre vantaggio da questa situazione sarà la Spagna, e forse marginalmente l’Italia.

    • Piero Laporta scrive:

      Dovrebbe essere il Meridione d’Italia principalmente, ma stanno avvenendo cose strane fra Rimini, Firenze e… Manfredonia. Ne parleremo.

    • Giulia Maria Acerbis scrive:

      mica devono farsi vedere a sputare nel piatto dei tedesci… in fondo i greci hanno bisogno dell’euro sonante dei tedeschi… ci vuole poca ironia per bastonare uno smargiasso…. e i greci di ironia ne hanno da vendere e non ce l’anno gliela regaliamo noi…. all’aaatttaccccooooo!!!!
      Accogliete gli alemanni, ma fate pagare loro una bella tassa di soggiorno per occupazione suolo greco e vedrete come risanate il debito… Amici greci non fate il gioco della Angelita…. accettate turismo crucco, ma fategli pagare pure l’aria che respirano…. loro non hanno problemi di soldi, ma solo di salute

  4. Oswald scrive:

    Il fallimento della,Grecia e’ solo rimandato…le colpe di Atene ci sono tutte ma non non e’ con programmi di austerità che si rilancia la inesistente economia ellenica. Gli attuali indicatori macroeconomici del paese mi portano a ipotizzare ad una vera e propria paralisi del fragile sistema. A mio modesto parere solo la cancellazione del debito poteva essere l’ unica soluzione…..l’ operazione umanitaria che dovremmo fare nei confronti della Grecia tre qualche mese costerà’ molto di più’….

  5. Sigmund scrive:

    Guai ai vinti! La dura legge che costringe i vinti a chinare la testa davanti al vincitore è sempre in voga.
    La resistenza dei greci aveva mostrato la fragilità di un’unione europea priva di un senso e di una logica e poteva rappresentare un cattivo esempio per altri che avrebbero potuto seguire la stessa rotta e dunque la risposta è stata durissima: guai ai vinti!
    Era prevedibile il fatto che l’Europa avrebbe lanciato la ciambella di salvataggio per la semplice ragione che non può permettere l’uscita di nessuno dalla gabbia di matti che è stata costruita, pena il crollo del sogno imperialista che si ripresenta a quasi un secolo di distanza.
    Qualcuno ha detto: colpirne uno per ammaestrarne 19, si la lettura sembra essere proprio questa: lasciate ogni speranza o voi che siete, incautamente, entrati in questo girone infernale.

  6. Fedro scrive:

    Un’analisi concreta della situazione concreta. Al traditore sarebbe bastato stampare dracme, espellere l’ambasciatore tedesco e dichiarare quanto il popolo gli aveva chiesto. Si tratta di misure irrealizzabili che vedranno più che lo sciopero generale. Ammutinamento dei marinai come avvenne in Gran Bretagna un secolo fa. E paralisi di un paese consegnato al nemico da un loro fedele esecutore.

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