Attentato a Monaco di Baviera: vecchie storie tornano

monacoAttentato a Monaco di Baviera, perché ora? Lucia Annunziata s’interrogava tre giorni fa sull’immunità della Germania e dell’Italia.

Annunziata elencò 5 dubbi sull’Huffington Post [leggi qui], dependance obamiana della stampa in semi libertà, mettendo a confronto Germania e Italia. Questa, meno efficiente della Germania, secondo Annunziata sta giocando sporco.
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Annunziata scrisse: non è normale: Italia e Germania non hanno subito attentati. Al quartier generale del Califfato si sono battuti la fronte e, dopo rapido consulto, hanno fatto sfracelli a Monaco di Baviera. A Berlino i gatti neri cambiano strada se vedono una copia dell’Huffington Post. Resta da capire se faranno macelli anche in Italia. Facciamo gli scongiuri e cerchiamo di capire.
Gli italiani, secondo Annunziata, non sono più bravi dei tedeschi perché: la Germania accoglie bene e noi malissimo; l’Italia ha un passato imperialista (la Germania no?); gli interventi militari italiani all’estero sono provocatori; i nostri servizi non sono più bravi degli altri. In conclusione il veleno: l’Italia non è colpita perché ha fatto la “porcata”, come ai tempi del “lodo Moro”, un accordo sottobanco coi terroristi.
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Terrorismo: esercizio del potere con altri mezzi
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Alle prime quattro stupidaggini di Annunziata ha risposto operativamente il Califfato. Che vuole farci, Annunziata? I terroristi se ne fregano delle sue graduatorie; hanno deciso che la Germania merita un colpo prima e più dell’Italia. In quanto all’insinuazione di un patto col terrore, Annunziata dovrebbe informarsi un po’ meglio.
Un lodo Moro operante, come Annunziata scrive, anche durante l’attacco a Fiumicino del 1985 è fuffa. Queste colonne ospitarono l’intervista [leggi qui] al generale Armando Sportelli, il vero negoziatore del lodo Moro. Il generale chiarì senza ombra di dubbio tre punti fondamentali, a proposito dell’accordo fra l’Italia e Arafat:
– non fu concessa alcuna immunità per l’Olp di Arafat, il quale ricevette invece sostegno politico nell’ambito delle istituzioni europee, culminato col riconoscimento dell’Olp nella dichiarazione di Venezia del 13 giugno 1980 della Comunità Europea (oggi UE);
– il riconoscimento fece andare su tutte le furie inglesi e statunitensi (i lettori preferiti e di riferimento di Annunziata);
– l’organizzazione di Abu Nidal non era coperta dal lodo Moro.
Annunziata s’aggrappa all’intervista del “2007 al Corriere della Sera di Bassam Abu Sharif”. L’intervista è di agosto 2008, Sportelli l’ha smontata e Abu Sharif, è emerso per quello che è, un provocatore, il quale ammette che ci fu un altro accordo oltre al lodo Moro, quando Moro era morto da un pezzo.
Ebbene questo è il punto importante che Annunziata come altri del suo stampo fanno finta di non vedere: la strage di Bologna è del 2 agosto 1980, due mesi dopo il riconoscimento dell’Olp da parte della Comunità Europea; la strage di Ustica, 27 giugno 1980, è solo due settimane dopo la dichiarazione di Venezia.
Armando Sportelli assicura che gli israeliani non apprezzarono il negoziato italiano ma lo capivano nell’ottica dell’interesse nazionale. Statunitensi e inglesi, ripetiamolo, erano furibondi.
Annunziata si domanda perché i terroristi non hanno attaccato l’Italia. Se lo domanda con tale intensità da lasciarsi dietro una bava sospetta.
Dovrebbe innanzi tutto chiedersi, Annunziata, quanti attentati subirono, negli anni ’80, Francia, Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna da parte di Abu Nidal. Poiché è in difficoltà con le date, l’aiutiamo: neppure uno.
Adesso si chiede perché non attaccano l’Italia: forse perché i terroristi – ben prima di Annunziata e di altri giornalisti del suo stampo, di vari giornalisti investigativi e magistrati – hanno capito chi gioca con chi e per quali interessi inconfessabili, magari tenendo d’occhio i lettori d’Oltreatlantico, quelli delle banche di riferimento e delle cerchie clintoniane.
I terroristi hanno compreso i giochi e hanno deciso di non ubbidire più ai padroni ispiratori della prima ora.
È già accaduto con le Brigate Rosse, come certamente ricorda Annunziata. Adesso succede col Califfato. Che vuole farci, Annunziata? Ab alio exspectes, alteri quod feceris: aspettati dagli altri quanto hai fatto loro. Oppure a Monaco non è un attentato islamico ma qualcosa di simile a Ustica o Bologna: qualcuno ce l’ha con Berlino e vuole farglielo sapere. Col tempo si capirà, ma questa sollecitudine di Annunziata è un manifesto politico trasparente.
È possibile che vi sia in futuro un attentato pure in Italia. Prima di pensare all’onnipresente Califfo, verrà fatto di pensare anche per noi a una riedizione di Bologna, di Ustica o delle varie porcherie che Annunziata sembra dimenticare. E Annunziata, come altri, si porrà domande di cui conosce la risposta, tuttavia rispondendo altro.

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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5 risposte a Attentato a Monaco di Baviera: vecchie storie tornano

  1. Fedro scrive:

    Il marito le dice cosa fare. E Annunziata esegue. Un articolo, anche questo, che verrà studiato dai posteri. Che noteranno come c’era chi aveva tutto compreso.

  2. odoacre scrive:

    Per l’Huff Post:
    se in Italia non succede niente è perché non ce n’è ancora bisogno.
    Mentre in Francia la popolazione comincia a mostrare segni d’insofferenza verso la classe politica, in Italia la popolazione non si oppone ai governi d’occupazione debitamente narcotizzata da pd-pdl-5stars.

  3. Alessandro Gentili scrive:

    Il ruolo dell’Annunziata è sempre rigorosamente perfido e tende sempre a malignare su tutto, finendo così ogni tanto “per prenderci”.
    Non c’è dubbio che Berlino sia solita fare il duplice, triplice, quadruplice doppio gioco. Non dimentichiamo da dove proviene Frau Merkel; la DDR è stata sicuramente una grande scuola e, come si dice, il primo amore non si scorda mai! Da qui l’andare a braccetto con Putin, pure insistendo nel mantenere le sanzioni pro-Ucraina; da qui andare d’amore e d’accordo con Erdogan: la Germania ha sempre avuto un rapporto privilegiato di collaborazione militare ed economica con la Turchia; non solo, la Germania è piena di immigrati turchi, di antica data; e sono turchi anatolici, islamici (asiatici).
    L’attentato di ieri sera: ma chi se ne frega se lo ha organizzato l’ISIS o pincopallo. Cosa cambia? Intanto è un iraniano di religione islamica, e tanto basta (e avanza). Perché lo ha fatto? Saperlo non serve a nulla. Il fatto è che ora va di moda che islamici di ogni risma se decidono prendono sparano e
    ammazzano.
    Allora? Allora vediamo ciò che è incontestabile: la polizia tedesca, come quella francese (da ridere. A Nizza c’era solo una pattuglia di vigili urbani) e quella belga, è una schifezza (non dico nulla su quella italiana e spero di non doverla vedere all’opera per analoghe circostanze). Sono intervenuti con un ritardo assurdo. Il terrorista è stato trino per ore e ore. Eppure morti e feriti non sono poi stati tantissimi e i controlli potevano essere più celeri. Hanno dimostrato di essere assolutamente impreparati, come se da Charlie Ebdo ad oggi nulla sia successo. Il tutto, con l’aggravante che la magistratura tedesca non è una palla al piede per la polizia, come quella italiana e francese. Dunque, la sicurezza in Germania è un bluff.
    D’altronde non si può avere tutto; c’è già l’economia che va a gonfie vele; le banche un po’ meno!
    Quindi, che fare? Darsi da fare. tutti e anche in proprio. Lo sappiamo che andare a messa, nelle nostre chiese è un rischio enorme; lo sappiamo che andare al cinema, a teatro, in crociera su grosse navi, ecc, ecc. è oggi un rischio enorme?
    No, non lo sappiamo e se lo sappiamo fanno, facciamo tutti finta di niente.
    Ebbene, cominciamo a mettere fuori delle porte delle chiese, dei supermercati, dei Mc Donald, dei grandi alberghi, dei teatri, cinema, discoteche,ecc. delle belle e prestanti guardie giurate, armate fino ai denti.
    Siete mai stati in Israele, in Egitto, in Libano? Li queste cose le sanno da un pezzo. In Bulgaria ho addirittura visto nelle portinerie dei palazzi il portiere in uniforme e armato.
    Mi direte che questo costa. Beh! Anche i funerali costano.

  4. Carlo Chierego scrive:

    La tempestività, a volte, non consente una aderente analisi degli eventi. Può avvenire così che un tragico evento, inquadrabile in una gravissima follia estiva, possa essere scambiato per un grave attentato di matrice islamica. Bene fa la polizia tedesca ad essere cauta prima di rilasciare comunicati ufficiali, a costo di sembrare non molto efficente.

    • Piero Laporta scrive:

      “Oppure a Monaco non è un attentato islamico ma qualcosa di simile a Ustica o Bologna: qualcuno ce l’ha con Berlino e vuole farglielo sapere. Col tempo si capirà, ma questa sollecitudine di Annunziata è un manifesto politico trasparente.”
      …nel penultimo capoverso 🙂

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